Le recensioni false sono sempre state un problema per Google Maps, ma ora il colosso tecnologico sembra finalmente intenzionato a trovare una soluzione utile alla questione. A rivelarlo è Mike Blumenthal, esperto di tecnologia, che ha condiviso su X lo screenshot della scheda Google Business di un’azienda di pulizia dei tappeti che campione l’indicazione “Sospette recensioni false sono state recentemente rimosse da questo luogo”, accompagnato dall’affermazione “Nel Regno Unito il sospetto abuso di recensioni può portare a un divieto di revisione di 30 giorni”.
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Ora, al di là della segnalazione di Blumenthal, non sembrerebbe esserci informazioni ufficiali riguardo la decisione di Google Maps di combattere le recensioni false. Eppure, secondo quanto riportato dal portale Search Engine Roundtable, Big G avrebbe di recente aggiornato la pagina “Limitazioni del profilo dell’attività per violazioni delle norme” aggiungendo una serie di informazioni dettagliate sul ban delle recensioni fake. “Prendiamo molto giudiziosamente le recensioni e le valutazioni false e/o incentivate sulle attività – scrive Google – Le attività che violano le nostre norme sul coinvolgimento fasullo potrebbero essere soggette a limitazioni se rileviamo comportamenti vietati nei loro profili“.
Tra le limitazioni segnalate, al di là della rimozione delle recensioni false, sembrerebbe anche che l’azienda interessata non sarà in grado di ricevere nuove recensioni per un determinato periodo di tempo. Inoltre, come notato da Bluementhal, sarà la stessa piattaforma a mostrare agli utenti un messaggio di avviso che li informa che le recensioni non conformi sono state rimosse. Infine, Google avvertirà tutte le aziende delle eventuali restrizioni, così da permettere loro di agire come in modo migliore credono. Insomma, sembra finalmente che il colosso tecnologico abbia adottato delle misure utili per fuggire il cosiddetto “bombardamento delle recensioni” di cui moltissime attività sono rimaste vittima negli ultimi mesi.
Dopo il riaggravarsi della guerra in Palestina, per esempio, molte attività palestinesi negli Stati Uniti hanno visto le loro schede Google Business riempirsi di valutazioni negative, recensioni false e commenti crudeli. Ora, però, questa storia potrebbe finire. Ammesso che gli utenti non trovino un escamotage per bypassare le restrizioni di Google.
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di Chiara Crescenzi www.wired.it 2024-09-27 10:13:27 ,