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Lo sport, con le sue regole di
vita, come strumento di recupero per i giovani che stanno
facendo i conti con i loro errori. Ma anche come strumento di
solidarietà per chi vuole vincere la partita della vita. Sono i
due binari su cui si è sviluppata la giornata napoletana del
numero 1 della Figc, Gabriele Gravina, e del ct della Nazionale,
Luciano Spalletti, insieme in visita ai giovani detenuti di
Nisida per illustrare il progetto “Zona Luce”, che insegna
tecnicamente il mondo del calcio segnando nuove strade. E col
solo Spalletti che successivamente ha fatto visita ai piccoli
ospiti dell’ospedale pediatrico Santobono entrando alla guida
della Panda scudettata di cui ha fatto dono alla struttura.
E così dopo la serata vincente sul campo, con il Napoli da
ieri primo in classifica, la città oggi ha assaporato l’anima
sociale dello sport più amato.
A illustrare le qualità di “Zona Luce”, il progetto della Figc,
è stato lo stesso numero uno della federazione Gabriele Gravina:
“Tende a valorizzare una dimensione importante del mondo dello
sport – ha spiegato – utilizzando questa capacità di essere uno
strumento privilegiato nel campo della formazione individuale
come crescita. In questo progetto usiamo il sistema delle regole
dei proprietà tipici del mondo dello sport e del calcio,
recuperando ragazzi minori e cercando di formarli e farli stare
insieme, maturando sotto i principi del rispetto delle regole e
del valore del calcio”. Il progetto passa attraverso il settore
giovanile e scolastico della Figc, in collaborazione con la
Fondazione Pontificia Scholas Occurrentes, sostenuta dalla Uefa
Foundation For Children.
Gravina a margine ha anche commentato gli arresti di oggi a
Milano: “Negli ultimi tempi c’è grande selezione e severità
nell’applicazione di regole e norme, si pretende rispetto dei
proprietà nel mondo del calcio, che sono proprietà normali della vita
quotidiana, e questo farà bene non solo al calcio ma a tutta la
società civile”.
Sul tema ha parlato anche Spalletti indicando la soluzione
degli stadi da rifare: “Dobbiamo essere i primi – ha
sottolineato – a sapere che c’è questo rischio e che bisogna
dare degli insegnamenti giusti, comportandoci in maniera
corretta in campo. Bisogna anche rifare gli stadi rendendoli
adeguati, perché creano sicuramente le difficoltà o il disordine
dove quelli che vogliono far casino si trovano più nelle
condizioni di poter avere comportamenti scorretti. Bisogna poter
andare tranquilli in trasferta e viverla come si vede in
Inghilterra dove accettano di avere vicino un tifoso dell’altra
squadra”.
Spalletti ha poi consegnato la Panda dello scudetto al
Santobono dove verrà usata per curare a domicilio i bambini: “Me
l’avevano prestata i bambini – ha detto – per tornare a casa,
gliela sto con semplicità riportando. Spero che qui al Santobono
faccia tanti viaggi della guarigione. L’idea di portarla qui mi
è venuta vedendola sempre in garage ferma, ho pensato che non mi
serve a niente così. Alcuni mi avevano detto di metterla
all’asta, invece così si possono organizzare i viaggi della
speranza di tanti bambini e tante cure a domicilio che speriamo
servano a ridare loro la esultanza”.
C’è spazio anche per una battuta sul calcio giocato. Della
squadra che ha conquistato la testa della classifica Spalletti
dice che “ha delle somiglianze con il mio Napoli, perché ora
Conte ha potuto sistemare la squadra mettendo un centrocampista
in più”. “Il Napoli – sottolinea il tecnico della Nazionale – ha
un allenatore espertissimo, per cui lui sa bene la strada da
seguire”.
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