Negli ultimi anni, l‘intelligenza artificiale ha compiuto passi da gigante in molti ambiti, e quello delle previsioni meteo non fa eccezione.
In questa puntata in diretta dal Wired Next Fest Trentino 2024 di Grande Giove, il podcast di Wired che tratta di innovazione, scienza e tecnologia in collaborazione con Fondazione Hub Innovazione Trentino, abbiamo parlato con Elena Tomasi, ingegnera ambientale, specializzata in Fisica dell’atmosfera. È ricercatrice presso la Fondazione Bruno Kessler dove sviluppa modelli di intelligenza artificiale al servizio della modellistica meteo/climatica, nel contesto del Centro Nazionale di investigazione in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing.
Oggi, grazie a innovativi modelli basati sull’IA, è possibile ottenere previsioni meteorologiche globali a 5-10 giorni con una risoluzione di circa 30 chilometri. Una precisione che sta rivoluzionando l’intero settore superando in molti casi anche i sistemi tradizionali. Ma come funziona questa tecnologia? Secondo Tomasi, il cuore del successo dei nuovi modelli meteorologici risiede “nell’integrazione tra i dati osservativi e le leggi della fisica. L’intelligenza artificiale viene infatti “allenata” su enormi quantità di dati. Si tratta di dati generati da osservazioni meteorologiche uniformate tramite equazioni fisiche per imparare a fare previsioni sempre più accurate. Questo tipo di operazione, che fino a pochi anni fa sembrava impossibile, è diventata una realtà solo di recente, aprendo nuove frontiere nel campo della meteorologia.”
Alcuni modelli di intelligenza artificiale applicati all’ambito meteorologico sono già attivi. Tomasi spiega infatti che “non si è trattato dello statement di qualcuno che ha detto ‘riesco a fare le previsioni meteo con l’intelligenza artificiale la parte migliore dei modelli tradizionali’ e lì è finito tutto. Questa innovazione è stata subito importata dal principale centro meteorologico al mondo, quello europeo. Si chiama Ecmwf (European Centre for Medium-Range Weather Forecasts) e ha sviluppato il suo modello di intelligenza artificiale, integrandolo anche nei suoi sistemi di previsione, rendendo operative sul proprio sito previsioni puramente basate su modelli di IA. Il mondo scientifico ha quindi prodotto il dataset e dopo si sono introdotte le big tech con le risorse economiche necessarie a rendere operative le tecnologie”.
Uno degli aspetti più impressionanti dei modelli basati sull’intelligenza artificiale è la loro velocità. Secondo quanto spiegato da Tomasi infatti: “una volta addestrati, questi modelli sono in grado di elaborare previsioni meteorologiche in tempi molto più rapidi rispetto a quelli tradizionali”. Ma non si tratta solo di efficienza: “l’IA offre anche la possibilità di fare “reforecasting“, ovvero analisi retrospettive che consentono di studiare il clima passato con enorme precisione. Un aspetto fondamentale per comprendere la parte migliore le dinamiche meteorologiche nel contesto del cambiamento climatico“, continua la ricercatrice.
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di Elena Capilupi www.wired.it 2024-10-10 04:30:00 ,