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Si dice “profondamente
addolorato” il vescovo di Ariano Irpino (Avellino), Sergio
Melillo, autore nei mesi scorsi della denuncia che ha portato
ieri agli arresti domiciliari a San Cesareo, nel territorio di
Roma, nella residenza della comunità di San Francesco Saverio,
suor Paola, al secolo Maria Rosa Schiavo, la superiora della
Congregazione dello Spirito Santo accusata di furto
pluriaggravato per aver rubato e venduto preziosi ex voto dalle
chiese della diocesi. Era stato lo stesso vescovo Melillo a
denunciare i furti in tre parrocchie di Ariano Irpino e nelle
chiese di Castel Baronia, San Sossio Baronia, Bonito, Savignano
Irpino, Carife. La vicenda ha destato sconcerto e dolore nella
comunità diocesana.
La religiosa, che curava anche la gestione della residenza
vescovile, grazie alla agibilità che le derivava dalla carica,
sistematicamente si sarebbe impossessata degli ex voto più
preziosi rivendendoli a commercianti. Gran parte dell’oro, per
un valore di 80 mila euro, sarebbe stato poi fuso, e il denaro
incassato dalla religiosa trasferito su un conto estero.
Recuperato dai carabinieri, nelle indagini coordinate dalla
Procura di Benevento, guidata da Aldo Policastro, un piccolo
lingotto d’oro frutto della fusione, che è stato sequestrato
presso il negozio di un esercente della zona e alcuni gioielli e
collane che la suora custodiva sia nella sua residenza di Ariano
Irpino che in quella di San Cesareo, dove era stata trasferita
dopo l’spunto delle indagini.
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