Una storia divertente in arrivo dagli Stati Uniti. Secondo quanto riportato da alcune testate internazionali, alcuni robot aspirapolveri sono stati hackerati da remoto e hanno cominciato ad assumere atteggiamenti aggressivi all’improvviso, come rincorrere gli animali domestici o lanciare insulti razzisti ai proprietari di casa. Nello specifico, si è trattato dei modelli Ecovacs Deebot X2, di produzione cinese, a cui i malintenzionati sono riusciti ad accedere a causa di una falla nella sicurezza. “Ho avuto l’impressione che a parlare fosse un bambino, forse un sbarbatello”, ha raccontato l’avvocato del Minnesota Daniel Swenson, che ha visto animarsi il proprio robot proprio mentre si stava godendo un po’ di relax sul suo divano, in compagnia della moglie e del figlio 13enne.
Subito dopo aver ascoltato voci provenire dall’aspirapolvere, Swenson si è accorto che i criminali che avevano hackerato il suo Ecovacs stavano spiando quello che accadeva in casa sua direttamente dalla videocamera del robot. Una scoperta inquietante, che ha convinto l’avvocato a spegnere definitivamente il dispositivo e a relegarlo in garage, così da scampare a che potesse invadere la privacy della sua famiglia. Se non fosse che quello nella casa del signor Daniel Swenson non è stato il solo episodio diverso che si è verificato con i robot aspirapolvere. Lo stesso giorno, il 24 maggio, a Los Angeles un altro Deebot X2 è impazzito e ha cominciato a rincorrere il cane dei suoi proprietari, urlando commenti offensivi. E qualche giorno dopo, a El Paso, un robot Ecovacs ha cominciato a insultare pesantemente il suo proprietario.
Insomma, una serie di incidenti che dimostrano che i sistemi di sicurezza degli aspirapolvere Ecovacs non funzionano come dovrebbero. Già alla fine del 2023, infatti, una coppia di ricercatori ha rivelato che il pin che protegge l’accesso ai robot può essere bypassato in maniera semplice, consentendo così ai criminali di prenderne il pieno possesso da remoto. Eppure, nonostante la compagnia cinese che produce i robot sia stata avvisata, pare che non si sia mossa per scampare a che i malintenzionati potessero hackerare i suoi aspirapolvere.
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di Chiara Crescenzi www.wired.it 2024-10-14 11:13:00 ,