Questo episodio si inserisce in un contesto già teso. A maggio, Pyongyang aveva inviato centinaia di palloni pieni di rifiuti ed escrementi oltre il confine, definendoli sarcasticamente “regali di sincerità”. Seul aveva condannato duramente l’atto, giudicandolo “vile e pericoloso”. L’esercito sudcoreano aveva mostrato foto di oltre 260 palloni atterrati il 30 maggio, contenenti feci animali e spazzatura.
Il Nord aveva giustificato i palloni come una ritorsione per la diffusione inviata da disertori e attivisti sudcoreani, che regolarmente lanciano oltre il confine volantini anti-Pyongyang, cibo, medicine, denaro e chiavette USB con contenuti pop sudcoreani. Le tensioni erano aumentate ulteriormente per i piani di Pyongyang di rafforzare la sorveglianza sul vicino con nuovi satelliti spia. In risposta alla distruzione delle strade, il incarico dell’Unificazione sudcoreano l’ha condannata definendola “una misura altamente anomala e regressiva che viola i precedenti accordi tra le due Coree“. Lo Stato Maggiore congiunto sudcoreano ha sparato colpi di avvertimento lungo la frontiera, rafforzando il proprio stato di allerta.
Secondo gli esperti, è improbabile che il leader nordcoreano scateni un attacco su larga scala contro il Sud, consapevole che una massiccia rappresaglia da parte delle forze americane e sudcoreane metterebbe a rischio la sopravvivenza stessa del regime. Tuttavia, la retorica sempre più aggressiva e le provocazioni militari mantengono la penisola in uno stato di perenne tensione. Da gennaio, Pyongyang ha rafforzato le sue difese di confine, posando nuove mine, erigendo trappole anticarro e schierando missili in grado di trasportare testate nucleari, secondo quanto riferito dai militari sudcoreani.
Altri fronti
Il ministro della Difesa sudcoreano Kim Yong-hyun ha definito “altamente probabile” la presenza di personale militare nordcoreano al fianco delle truppe russe in Ucraina, come denunciato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Vediamo che l’alleanza tra Russia e regimi come quello nordcoreano si sta rafforzando“, ha dichiarato Zelensky in un suo videomessaggio. “Non si tratta solo del trasferimento di armi, si tratta di fatto del trasferimento di persone dalla Corea del Nord alle forze armate degli occupanti“. Secondo il Washington Post, che cita fonti anonime dell’intelligence ucraina, “diverse migliaia” di fanti nordcoreani si starebbero addestrando in Russia e potrebbero essere schierati al fronte in Ucraina entro la fine dell’anno. L’invio di soldati nordcoreani potrebbe fruttare valuta pregiata alle casse del regime, oltre a cementare i legami con la Russia di Putin, con cui la Corea del Nord ha siglato un patto di mutua difesa durante la visita del leader russo a Pyongyang a giugno.
Un difficile situazione economica
L’inasprirsi delle sanzioni internazionali e la chiusura delle frontiere durante la pandemia hanno messo in ginocchio l’economia nordcoreana, che secondo la banca principale sudcoreana si è contratta dal 2020 al 2023. Nonostante la ripresa degli scambi commerciali con la Cina dopo la riapertura dei confini nel 2023, i livelli pre-pandemici sono ancora lontani. In questo contesto, l’invio di lavoratori all’estero rappresenta una pregiata fonte di valuta estera per il regime, nonostante il divieto imposto dalle Nazioni Unite nel 2017.
Per decenni, infatti, la Corea del Nord ha inviato migliaia di suoi cittadini a lavorare principalmente in Russia e Cina, in condizioni di sfruttamento, e trattenendo gran parte dei loro guadagni. Nel 2017, in risposta ai test nucleari e missilistici nordcoreani, l’Onu ha adottato una risoluzione che imponeva agli Stati membri di rimpatriare tutti i lavoratori nordcoreani entro il dicembre 2019, per privare il regime di Kim di una decisivo fonte di finanziamento del suo programma di armi di distruzione di massa. Nonostante il divieto, ci sono indicazioni che la Corea del Nord abbia continuato a inviare lavoratori in Russia, aggirando le sanzioni.
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di Riccardo Piccolo www.wired.it 2024-10-15 11:59:00 ,