A meno che non si tratti di grandi showrunner, gli sceneggiatori che lavorano ai film o alle serie di Hollywood rimangono spesso nell’ombra. Non è sicuramente il caso di Elisabeth Finch, ex autrice di serie come Grey’s Anatomy, salita alla ribalta della cronaca dopoché un articolo di Vanity Fair America ha pubblicato nel 2022 ha rivelato la sua vera identità: non quella di un’abile scrittrice (o almeno, non solo), ma soprattutto quella di una impenitente truffatrice. La sua storia, rivelata appunto per la prima volta dalla giornalista Evgenia Peretz, è diventata ora una docuserie in tre episodi intitolata Anatomy of Lies, diretta dalla stessa Peretz col marito David Schisgall e che sbarca sulla piattaforma streaming Peacock. Aspirante sceneggiatrice con una gavetta in titoli come True Blood e The Vampire Diaries, Finch voleva disperatamente un posto nella sua serie preferita, Grey’s Anatomy, e l’ha in effetti ottenuto dopo aver pubblicato degli articoli sulla sua diagnosi di una rara forma di cancro alle ossa, un condrosarcoma, che hanno attirato l’attenzione nientemeno di Shonda Rhimes.
Il desiderio di Finch si realizza: assunta nel 2014, fa carriera fino ad ottenere il ruolo di co-executive producer, inserendo nelle sue sceneggiature molti dettagli del suo stesso percorso clinico (tanto da ispirare l’arco narrativo della dottoressa Catherine Avery, anche lei con diagnosi di condrosarcoma, che riesce coraggiosamente a debellare). Finch si fa notare nella writer’s room anche per i numerosi drammi che costellano la sua vita, drammi di cui parlava apertamente e da cui traeva ispirazione per le sue storie sullo schermo: aveva perso un amico nel massacro alla sinagoga Tree of Life nel 2018 a Pittsburgh, sviluppando in conseguenza una sindrome post-traumatica; tramite la terapia aveva ricordato di essere aver subito, da piccola, abusi da parte del fratello, a cui aveva poi dovuto staccare la spina dopo un suo tentato suicidio; aveva dichiarato anche di aver subito molestie da parte di un regista sul set di The Vampire Diaries. Peccato che tutto questo, dalla malattia agli abusi, fosse falso.