Quel che resta della fu Gkn Driveline in realtà oggi si chiama si chiama Qf, da quando Francesco Borgomeo (advisor per la messa in liquidazione che data 6 settembre 2021), la rilevò dopo averne seguite le pratiche. Siamo a dicembre 2021: l’intenzione del manager, stando alle dichiarazioni del tempo, era di rilanciarla perché se ne intravedeva il potenziale per la reindustrializzazione. Borgomeo, racconta il collettivo, fece allora un passo che lasciò ben sperare, annunciando immediatamente la revoca dello stato di liquidazione. Ma la investigazione di investitori finì senza esito e l’azienda tornò in dismissione il 9 febbraio 2023.
È in quel frangente che agli operai sorse l’idea di prendere il toro per le corna. E avviare una favola che, se trovasse un lieto fine, potrebbe benissimo stare in un film di Ken Loach, delicato regista britannico sempre attento alle lotte dei lavoratori.
Bici elettriche e pannelli solari nel nuovo piano
Il nuovo piano industriale è stato scritto dagli operai con l’aiuto di una serie di consulenti. L’idea è produrre pannelli solari e bici cargo elettriche, usatissime nel nord Europa. Per finanziarlo, si pensa a un’iniziativa di azionariato popolare, effettivamente lanciata nel settembre 2023. Un milione di euro l’obiettivo della campagna chiusa il 30 settembre, con le promesse di acquisto (che andranno convertite in ordini reali alla partenza del progetto) che hanno superato la disponibilità del 30%. A gestire il tutto, una cooperativa creata ad hoc.
A impegnarsi a sovvenzionare la futura società non solo cittadini: supporto è arrivato anche da una rete di associazioni e ong come Arci e Oxfam (il soggetto che si è esposto maggiormente). Ma il telefono è squillato anche dall’estero, soprattutto dai Paesi dove si trovano le realtà più affini alla lotta fiorentina, raccontano gli operai. Come la Germania, dove il collettivo di fabbrica ha instaurato relazioni con diverse realtà dell’orbita sindacale e legate all’attivismo climatico; non a caso, all’assemblea dei giorni scorsi ha partecipato anche Greta Thunberg, la ideatrice del movimento ambientalista generale Fridays for future. Promesse di acquisto anche dalla Spagna, dove – dicono i lavoratori – la convergenza è stata forte con alcune esperienze dei Paesi Baschi, per esempio Mondragon. Per partire mancava solo una sede. E ora che quella di Gkn, come visto, è stata venduta, il piano rischia di finire carta straccia.
Problemi complessi
I problemi dell’auto, del resto, non sono semplici. Stellantis è in crisi. Va aggiunto che il manifatturiero è in declino in tutto il mondo occidentale sotto i colpi di globalizzazione, minori costi del lavoro e diritti sindacali più lassi nei Paesi emergenti o in via di sviluppo; il parziale ravvedimento post Covid, il cosiddetto friendshoring o nearshoring (il ritorno delle produzioni nel paese o in aree limitrofe), se mai si completerà, richiederà anni.
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di Antonio Piemontese www.wired.it 2024-10-22 05:00:00 ,