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Economia campana in crescita con il
Pil pro capite che negli ultimi dieci anni è aumentato più della
media nazionale ad un tasso annuale medio dell’1,7% nel periodo
2011-2022. E ok anche la digitalizzazione delle imprese campane
cresciute del 24,2% in un anno, contro una media nazionale del
15,8%. Per contro poca attenzione alla sostenibilità e alla fuga
dei talenti. Sono queste le linee guida che emergono dallo
studio Deloitte presentato all’Unione degli Industriali di
Napoli che analizza i principali settori dell’economia campana,
l’andamento del Pil pro-capite, il tasso di occupazione, il
livello di digitalizzazione, la sostenibilità e la mortalità
delle imprese locali
Nell’ultimo decennio – è stato sottolineato – la Campania ha
registrato una crescita del Pil pro-capite maggiore rispetto al
Mezzogiorno e alla media italiana, registrando un tasso di
crescita medio annuo del +1,7% nel periodo 2011-2022. Tuttavia,
la regione è caratterizzata da un forte potenziale inespresso,
specialmente per quanto riguarda l’occupazione giovanile che per
i laureati in Campania è del 70,8%, contro una media nazionale
dell’81,6%. La Campania si conferma invece leader nel
Mezzogiorno in settori industriali chiave come l’agroalimentare,
l’aerospaziale e il turismo, consolidando la sua importanza sia
a livello nazionale sia internazionale. Queste alcune delle
evidenze emerse dal report realizzato da Deloitte intitolato
“Why Campania – Il bello di fare impresa nella regione traino
dello sviluppo del Mezzogiorno”.
“La Campania – commenta Mariano Bruno partner Deloitte e
responsabile dell’ufficio di Napoli – ha il suo ruolo primario
nello sviluppo del Mezzogiorno, grazie a quei settori che
storicamente ne hanno caratterizzato il tessuto economico e
all’interno dei quali si sono affermate delle eccellenze. Non
bisogna però dimenticare il potenziale inespresso rappresentato
dai giovani, il numero di quelli che non lavorano potrebbe
essere ridotto tramite politiche del lavoro dedicate e una
valorizzazione dell’offerta formativa terziaria basata su
discipline STEM”.
Nell’ultimo decennio la Campania ha registrato una crescita
annua media del Pil pro capite dell’1,7%, maggiore rispetto alla
media del Mezzogiorno (1,63%) e alla media italiana (1,67%). Una
tendenza legata principalmente ad una migliore capacità di
ripresa negli anni successivi alla pandemia Covid 19. In
particolare, hanno giocato un ruolo chiave alcuni settori come
export e turismo, all’interno dei quali la Campania ricopre un
ruolo trainante nel Mezzogiorno.
L’economia regionale registra un potenziale inespresso legato
a una cittadinanza mediamente più giovane ma che fa più fatica a
trovare lavoro. Il tasso di occupazione risulta maggiormente
allineato con la media nazionale con il crescere del titolo di
studio conseguito. Il tasso di occupazione dei laureati in
Campania è del 70,8%, contro una media nazionale dell’81,6% e
una media del Mezzogiorno del 73,2%.
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