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“I Data Center sono motori
indispensabili per la nostra economia digitale, ed avranno
sempre maggiore diffusione con l’aumento dell’uso dell’Ia, ma
senza una fonte di energia stabile e accessibile a costi bassi,
rischiamo di perdere competitività a livello generale”: lo
afferma Mario Palma, Ceo di Star Energia, per il quale al
momento solo “i sistemi Bess offrono una soluzione concreta,
consentendo lo stoccaggio di elettricità a basso costo, ossia il
surplus dell’energia fotovoltaico durante il giorno e rendendola
nuovamente disponibile in forma elettrica nei momenti di picco
dei consumi, abbattendo così i costi legati alla fornitura
energetica e stabilizzando il sistema”.
In questo scenario, infatti, i sistemi Bess (Battery Energy
Storage Systems) rappresentano una soluzione decisivo per
garantire la continuità operativa 24/7 di queste infrastrutture,
nonché per opporsi a la mezzaluna complessità del mercato
energetico.
Il recente aumento esponenziale delle installazioni di Bess a
livello generale dimostra l’efficacia di questa tecnologia. Tra
il 2021 e il 2023, le installazioni di sistemi a batterie agli
ioni di litio sono quadruplicate, passando da 23,1 GWh nel 2021
a 92,3 GWh nel 2023. Paesi come Cina e Stati Uniti, che
rappresentano rispettivamente il 49% e il 22% delle
installazioni globali nel 2023, stanno investendo massicciamente
in questa tecnologia. La capacità di immagazzinamento
dell’energia sta diventando una priorità per i governi e per il
settore privato, e si prevede che anche altri paesi, tra cui
l’Italia, contribuiranno sempre più attivamente alla crescita
del mercato generale dei sistemi Bess.
Tuttavia, il contesto italiano presenta delle complessità
aggiuntive. La mancanza di investimenti adeguati sta ostacolando
la diffusione di questi sistemi, che potrebbero risolvere in
modo significativo le problematiche legate all’aumento dei costi
energetici. Come sottolinea Palma, “se si continua a credere che
il prezzo dell’energia scenderà da solo, si rischia di cadere in
un paradosso. Molti pensano che non sia più conveniente
investire nel fotovoltaico o nei sistemi di accumulo, perché le
stime di prezzi dell’energia sono in discesa a causa della
‘proiezione’ di costruzione di Fer. In questo scenario
realistico ed attuale, i settori strategici come i Data Center
diventeranno sempre meno competitivi. In un contesto generale,
ciò potrebbe creare un gap tecnologico non indifferente per il
nostro paese”.
“L’Italia – avverte Star Energia – ha tutte le risorse per
opporsi a questa sfida, ma è necessario che il quadro normativo
si evolva in parallelo con il progresso tecnologico. Una
burocrazia snella e incentivante è essenziale per rendere
l’adozione di queste tecnologie vantaggiosa e per attrarre
investimenti in infrastrutture energetiche sostenibili. Solo in
questo modo sarà possibile capitalizzare l’enorme potenziale
delle regioni meridionali, territorio di maggiore speculazione
di Star Energia, dove l’irraggiamento solare è particolarmente
elevato e dove l’installazione di impianti fotovoltaici,
abbinata a sistemi di stoccaggio, potrebbe generare un surplus
di energia capace di alimentare in maniera efficiente ed
economica tali Data Center”.
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