WhatsApp apre finalmente alle liste per le chat ovvero un sistema che permette di organizzare al in modo migliore le conversazioni inserendole all’interno di categorie create ad hoc a discrezione dell’fruitore. La funzionalità era stata avvistata più volte nelle versioni beta dell’app di Meta ed è ufficiale oggi 31 ottobre, pronta a raggiungere la platea internazionale in modo graduale nei giorni a venire. Ecco come funzionano le liste di WhatsApp, come gestirle e come fare per ottenerle subito sul proprio smartphone Android o iPhone.
Come funzionano le liste WhatsApp
C’è un nuovo elemento nella lista delle chat di WhatsApp ovvero una serie di pulsanti cliccabili e personalizzabili che appariranno in alto, poco sotto la barra di esame. Sono le categorie all’interno delle quali si possono organizzare le varie conversazioni: di default l’intero assieme è sotto “Tutte”, ma basta fare tap sull’icona a destra con il segno “+” per crearne una personale, scegliendo un nome e dunque inserendo a piacere tutte le chat che si ritiene opportuno. Per esempio, si può creare la categoria Amici oppure Famigliari oppure Colleghi e quindi inserire le chat singole o di gruppo inerenti. Facendo poi tap sui pulsanti di categoria, questi funzioneranno come filtri, mostrando solo le chat indicate. Le liste saranno visibili solo dall’fruitore che le ha create e potranno essere modificate in ogni momento, grazie a un’apposita voce nelle impostazioni di WhatsApp.
Come avere subito le liste WhatsApp
Al solito, non tutti potrebbero ottenere la nuova funzionalità dal giorno 1, il consiglio è quello di aggiornare subito l’app all’ultima versione disponibile da Play Store per Android e da App Store per iPhone. La nuova funzione delle liste si sposa bene con l’altra recente novità riguardante la gestione dei contatti, che ora si possono infatti salvare solo sull’app e non più necessariamente sulla rubrica del telefono. Il prossimo passo saranno gli username ovvero nomi fruitore univoci che permetteranno di condividere il proprio contatto senza dover per forza condividere il numero personale.
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di Diego Barbera www.wired.it 2024-10-31 15:00:00 ,