Jeph Loeb: “Probabilmente tendo a scrivere più di Due Facce e Harvey Dent che di altri personaggi, ma mi diverto di più scrivendo storie di Catwoman. Mi piace il rapporto tra i due, come litigano, gli scambi“.
Scott Snyder: “Oh, il Joker. Nel gioco d’azzardo, è la carta del mazzo che può assumere qualsiasi valore di cui si abbia bisogno per vincere. È così anche nei fumetti: la mia teoria è che il Joker diventi sempre quello di cui Batman ha più paura, e che ha bisogno di superare. Ogni volta il Joker cambia e si trasforma per mettere Batman alla prova: se Batman riesce a batterlo, bene, merita davvero di essere Batman; mentre se non ci riesce, allora non è mai stato davvero degno del suo nome”.
Qual è la storia che hai scritto di cui vai più orgoglioso?
Jeph Loeb: “Non ho mie storie preferite, mi ricordo più che altro l’esperienza di come fosse lavorare con gli artisti. Sarà il momento in cui mi chiedi questa domanda, ma Tim Sale è stato certamente il disegnatore con cui è stato più facile per me lavorare, quindi direi Il lungo Halloween. Poi se tornassi indietro nel tempo e parlassi di Tim Sale forse direi che vorrei ucciderlo, o che lui vorrebbe uccidere me, ma la nostalgia gioca brutti scherzi”.
Scott Snyder: “Devo dire che American Vampire ha un posto speciale nel mio cuore. Contiene tutti gli elementi che adoro scrivere: horror, americana, politica, scene d’azione over the top. Tutto quello che amo, racchiuso in un posto solo”.
Jeph, Scott, qual è la storia dell’altro che avreste voluto scrivere voi?
Jeph Loeb: “Allora, la mia risposta non riguarda Scott nello specifico. Quando guardo un lavoro che ammiro di qualsiasi altro sceneggiatore, so bene quanto sia stato difficile realizzarlo. Ero nel panel con Scott quando ha annunciato Absolute Batman. Ho interrotto tutti per dire: non avete idea di quanto sia difficile inventare qualcosa che non è mai stato fatto. Io tendo a scrivere storie che raccontano cos’è successo nel mezzo di altre storie; le storie che succedono tra le pagine, diciamo. Per qualsiasi scrittore, uscire lì fuori con un universo interamente nuovo… io non sono neanche sicuro che potrei farlo. Preferirei proprio non scoprirlo mai. Quindi devo dire, per questi motivi la mia risposta è: Asbolute Batman”.
Scott Snyder: “Onestamente posso dire che il suo Public enemies con Ed McGuinness, il primo arco in cui c’è il robot gigante di Batman e Superman, abbia cambiato il mio mondo. È una storia enorme e bombastica di supereroi, eppure al tempo stesso unisce uno storytelling così intimo sulle origini dei due eroi… sicuramente quella”.
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di Andrea Curiat www.wired.it 2024-11-03 13:21:00 ,