Con la missione Artemis 3, prevista per il 2026, la Nasa punta a riportare la nostra specie sulla Luna per la prima volta dopo oltre mezzo secolo. Il missione sarà focalizzata sul polo sud del nostro satellite, una regione finora inesplorata dalle precedenti missioni con equipaggio. Pochi giorni fa, l’agenzia spaziale statunitense ha annunciato di aver identificato nove aree possibili per l’allunaggio. Vediamo quali sono, secondo quali criteri sono state selezionate e quando verrà pronunciato il “verdetto finale”.
I nove possibili candidati
“Artemis riporterà l’umanità sulla Luna e visiterà aree inesplorate. La scelta di queste regioni da parte della Nasa dimostra il nostro impegno a far atterrare l’equipaggio in sicurezza vicino al polo sud lunare, dove potrà contribuire a nuove scoperte scientifiche e imparare a vivere sulla superficie lunare”, racconta Lakiesha Hawkins, vice amministratrice associata del Moon to Mars Program Office.
Già all’inizio di quest’anno la Nasa aveva annunciato di aver identificato tredici possibili zone per l’allunaggio, alcune delle quali sono state scartate con l’ultimo aggiornamento, che ne contiene anche di nuove. La lista da poco pubblicata comprende il picco vicino al cratere Cabeus B, il cratere Haworth, il massiccio Malapert, il monte Mouton e il relativo altopiano, due zone vicino al cratere Nobile (definite Nobile Rim 1 e Nobile Rim 2), il margine del cratere de Gerlache e la pianura Slater.
Queste aree, spiegano dalla Nasa, dovranno comunque essere ulteriormente studiate. Il “verdetto finale”, per così dire, verrà pronunciato una volta che saranno state identificate le date previste per il lancio della missione, dalle quali dipenderanno “le traiettorie di trasferimento, o percorsi orbitali, e le condizioni ambientali della superficie”, si legge nel comunicato dell’agenzia.
I possibili “segreti” del polo sud lunare
Le nove aree per il possibile allunaggio sono state selezionate utilizzando i dati raccolti dal Lunar Reconnaissance Orbiter della Nasa, che nel corso del tempo ha creato una sorta di mappa 3D della superficie lunare, e in base alla letteratura scientifica disponibile. Fra i vari fattori presi in considerazione dal team multidisciplinare che si è occupato di stilare l’elenco dei possibili candidati ci sono ovviamente la sicurezza dell’allunaggio, la possibilità di comunicazione con la Terra, le condizioni di illuminazione, l’idoneità del terreno e il potenziale per l’attività di caccia scientifica.
“Il polo sud della Luna è un ambiente compiutamente diverso da quello in cui siamo atterrati durante le missioni Apollo”, conclude Sarah Noble, responsabile scientifica di Artemis presso la sede principale della Nasa a Washington. “Offre l’accesso ad alcuni dei terreni più antichi della Luna, nonché a regioni fredde e in ombra che potrebbero contenere acqua e altri composti. Ognuna di queste regioni di atterraggio ci permetterà di fare una scienza straordinaria e di eseguire nuove scoperte”.
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di Sara Carmignani www.wired.it 2024-11-04 15:36:00 ,