Che sia stato uno scoiattolo a dominare il dibattito delle ultime ore negli Stati Uniti, alla vigilia delle elezioni, ha qualcosa di davvero sorprendente. Stiamo parlando di Peanut the Squirrel, un esemplare incivile divenuto molto celebre su Instagram negli ultimi anni e ancora di più al centro dell’attenzione negli ultimi giorni dopo la decisione delle autorità newyorchesi di sopprimerlo. Lo scorso 1° novembre, infatti, il suo proprietario Mark Longo ha affidato ai social tutta la sua disperazione da quando il suo animale colf, che aveva accolto in casa sette anni fa, era stato ucciso dal New York State Department of Environmental Conservation, assieme al suo “compagno” Fred, un procione. “Nonostante il nostro appello accorato l’agenzia ha dispotico di ignorare le nostre preghiere, piombandoci in uno shock e in un dolore profondo”, ha comunicato online Longo.
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L’account Instagram di Peanut, mostrato spesso con cappellini simpatici, mentre saltava da una parte all’altra dell’appartamento o mangiava mini-waffle, conta oltre 500mila follower ed è collegato a un altro profilo, quello del P’Nuts Freedom Farm Animal Sanctuary, che pare essere un rifugio per animali malati o in difficoltà. Lo stesso Longo sostiene di aver trovato Peanut sette anni fa e di averlo soccorso dopo averlo trovato con la coda tagliato in seguito a un attacco da parte di un altro animale, che l’aveva reso così inadatto a vivere in natura. Secondo le leggi dello stato di New York si possono detenere in casa animali selvatici solo in caso di salvataggio e solo per il periodo necessario a rimetterli in sesto, salvo altri permessi speciali che pare Longo non avesse. In questi anni lo stesso uomo aveva accresciuto la propria notorietà online, collegando vari link anche al suo profilo OnlyFans vietato ai minori. Tutto ciò fino a pochi giorni fa, quando ben sei agenti del DEC sono intervenuti per sequestrare lo scoiattolo e anche il procione, dopo diverse segnalazioni anonime e nel timore che gli animali potessero diffondere malattie contagiose.