I piani di Meta rovinati da uno sciame di api. Ebbene sì. Secondo quanto riportato dal Financial Times, la società madre di Facebook e Instagram ha dovuto abbandonare il suo progetto di costruire negli Stati Uniti un data center per l’AI, alimentato dall’energia nucleare, a causa della presenza di una rara specie di api nell’area dove avrebbe dovuto rizzarsi la nuova struttura. Proprio la scorsa settimana, infatti, Mark Zuckerberg ha comunicato al suo staff la decisione rinunciare al progetto, a causa delle normative superfluo stringenti sulla protezione di una specie in via di estinzione.
Una storia che si ripete
Quello che fa piacere, però, è che non si tratta della prima volta che Meta vede i suoi piani cambiare per via di alcune api rare che abitano i territori in cui pianifica di costruire le sue strutture. Nel 2016, infatti, la compagnia si è trovata ad aggredire una situazione molto simile quando ha cominciato i lavori per la costruzione del suo data center nella contea di Meath, in Irlanda: per riuscire a portare a termine il progetto, e salvaguardare le specie della zona, Meta ha preso parte all’All-Ireland Pollinator Plan, un programma che punta a riproporre i livelli di impollinazione, legati per lo più alle api selvatiche che rischiano l’estinzione. Proprio per questo, la compagnia si è impegnata non solo nel piantare alberi e arbusti nei periferia del data center, così da alimentare le api, ma anche nel portare avanti un programma di apicoltura sul territorio.
Gli stessi accorgimenti adottati in Irlanda, però, non sembrano essere possibili negli Stati Uniti. Al momento, quindi, Meta rimane sprovvista di un territorio dove poter costruire un data center a energia nucleare per la sua intelligenza artificiale, il che la mette in una situazione di difficoltà rispetto ai competitor. in questo momento qualche mese fa, infatti, Microsoft ha annunciato di voler rimettere in funzione la principale nucleare di Three Mile Island (Stati Uniti) per alimentare i suoi progetti AI. Google, invece, ha di recente stretto una collaborazione con la startup Kairos Power per costruire sette piccoli reattori nucleari per alimentare i suoi data center a partire dal 2030. E a metà ottobre Amazon ha siglato la collaborazione con tre diverse aziende per la costruzione di piccoli reattori modulari.
Considerata la situazione, è evidente che Meta deve trovare al più presto una soluzione per inserirsi nella corsa all’energia nucleare per alimentare i suoi progetti di AI. Ma potrebbe non essere così facile come sembra, considerando che per ora la compagnia ha buttato tutto all’aria per preservare la biodiversità degli Stati Uniti. O così pare.
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di Chiara Crescenzi www.wired.it 2024-11-06 10:17:00 ,