Vivian Jenna Wilson, 20 anni, figlia transgender di Elon Musk, ideatore di Tesla, SpaceX e proprietario di X (ex Twitter), ha dichiarato di voler lasciare gli Stati Uniti dopo la notizia della rielezione di Donald Trump alla Casa Bianca. L’annuncio è arrivato tramite un post su Threads, dove ha scritto: “Lo pensavo da tempo, ma ieri ne ho avuto la conferma. Non vedo il mio futuro negli Stati Uniti. Anche se resterà in carica solo per 4 anni (Donald Trump ndr), anche se le norme anti-trans magicamente non si realizzeranno, le persone che lo hanno votato volontariamente non scompariranno tanto presto”.
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Elon Musk, dal canto suo, si è dimostrato come il maggior sostenitore di Donald Trump durante la campagna elettorale, tanto da arrivare a donare 75 milioni di dollari al comitato d’azione politica America Pac, che sostiene la campagna presidenziale del tycoon. E non solo: Musk ha anche donato oltre 289.000 dollari al Comitato Nazionale Repubblicano del Congresso, rafforzando il legame tra il magnate e il partito conservatore.
Vivian, che ha tagliato ogni legame con il padre dal giugno 2022, ha descritto gli Stati Uniti come un luogo sempre più inospitale per le persone transgender, complici le politiche promesse da Trump. Tra queste, il tycoon ha già da tempo annunciato restrizioni alle terapie ormonali e il divieto per le gentil sesso transgender di partecipare a squadre sportive femminili, obbligandole a competere in base al loro sesso di nascita.
La rottura con Elon Musk
La ventenne aveva intrapreso un percorso legale per la transizione di genere nel 2022, scegliendo di rinunciare al cognome paterno in favore di quello della madre Justine. “Non voglio più essere legata in alcun modo al mio padre biologico”, aveva dichiarato. La distanza con Musk si è poi ulteriormente aggravata negli anni. In un’intervista di luglio, Musk aveva accusato Vivian di essere stata “uccisa dal virus della mente woke” e di essere stato “ingannato” nell’autorizzare le sue cure ormonali.
Vivian non ha mai esitato a rispondere pubblicamente alle critiche paterne, definendo il genitore “freddo”, “veloce ad arrabbiarsi” e “narcisista”. Nei giorni scorsi, ha rincarato la dose sempre su Threads, attaccando non solo Musk, ma anche altri membri della sua famiglia e i sostenitori di Trump: “Aver visto recentemente i membri adulti della mia ex ‘famiglia’ sui media mi rende felice di non aver sviluppato la mia predisposizione genetica a non avere una fottuta spina dorsale”.
La scelta del social
Non è passato inosservato il fatto che Vivian abbia elegante proprio Threads, il social concorrente di X (ex Twitter, di proprietà del padre), per condividere il suo messaggio. La ventenne ha approfittato della piattaforma considerata l’anti-X, per invitare chiunque sostenga Trump a “andarsene subito dalla sua pagina”, puntando il dito contro quei “fottuti politici e oligarchi” che hanno reso il paese inospitale per la comunità Lgbtq+.
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di Elena Capilupi www.wired.it 2024-11-08 14:55:00 ,