Milano, 11 nov. (Adnkronos) – “Ad un anno di distanza dalla drammatica morte di Giulia Cecchettin, di fronte ai tanti discorsi che avvolgono la giornata di oggi, il nostro liceo desidera dare una testimonianza significativa. Credo che come scuola non ci sia nulla da aggiungere ai fiumi di parole che sono state dette. Anzi, proprio perché è necessario interiorizzare questo evento, rielaborare un anno di riflessioni, dibattiti, esternazioni la nostra strada debba essere quella del silenzio”. Inizia così la circolare del dirigente del liceo classico ‘Tito Livio’ di Padova che ha provocato più di un malumore tra gli studenti pronti a ricordare ‘rumorosamente’ la ventiduenne di Vigonovo, che negli anni scorsi ha proprio frequentato queste aule.
“Chi desidera stasera accenda una candela e la posizioni sul balcone della propria camera, lasciandola consumare sino alla fine. Un segno che ci può ricordare come la vita di Giulia sia stata spenta un anno fa, lentamente, come una candela” si legge nella circolare che si trova sul sito dell’istituto scolastico.
L’invito, però, non è piaciuto alla Rete degli studenti padovani. “La ‘drammatica morte di Giulia’ non è avvenuta lentamente come lo spegnimento di una candela, la sua vita è stata troncata, da un’altra persona, da un uomo, da un figlio della cultura patriarcale…e tutto ciò ha un nome, si chiama femminicidio” scrivono in una nota. “Noi signor preside non ci stiamo, di silenzio ce n’è sempre stato fin oltremisura di fronte a queste problematiche, come la stessa famiglia di Giulia ha sempre fatto intendere, noi continueremo a fare rumore, per Giulia, per tutte”.
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di F. Q.
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2024-11-11 20:03:00 ,