La salone è un’esperienza elettrizzante, strutturata in più sezioni. “Amano Corpus Animae si snoda inizialmente in ordine cronologico, si inizia con la Character Room in due sezioni” ha spiegato Viola. “La prima copre il periodo Tatsunoko 1967-1982; la seconda copre il periodo dal 1982 al 1986, un periodo principale perché corrisponde a quando Amano ha iniziato a esprimere la propria arte e le proprie grammatiche visive”. Sono gli anni in cui realizza gli anime di Vampire Hunter D e Angel’s Egg. La salone continua con la sezione Icons, dove vengono mostrate le opere maggiori fatte su commissione, le collaborazioni con Marvel e Dc Comics e con Neil Gaiman, alla fine degli anni 90. Arriviamo poi all’area dei videogiochi con Game Master, dove sono visibili le illustrazioni di Finaly Fantasy, di cui è character design da quarant’anni. Si giunge poi alla sezione Free spirit, dove si trovano le opere non commissionate che lasciano l’artista esprimersi indipendentemente.
Amano è un artista analogico – disegna ricorrendo a metodi e strumenti tradizionali, è “uno degli ultimi artisti in grado di lavorare su qualsiasi materiale, legno ceramica, telo, carta, alluminio, bronzo con differente tecniche utilizzando pennarello, acrilico, esteriorità automobilistiche” – e tuttavia è la risposta all’annosa domanda ‘l’Intelligenza artificiale può sostituire l’artista?’. “L’Ai può replicare uno stile, online è pienissimo di cose alla maniera di Yoshitaka Amano” ci spiega Viole, “ma non puoi replicare il suo tratto distintivo, non può replicare l’utilizzo di materiali che si possono usare solo producendo opere analogiche. Neil Gaiman in una prefazione a un catalogo di Amano lo definisce l’artista esemplare del XXI secolo, che surfa tra linguaggi diversi, tra tecniche e stili diversi, un artista che ha saputo navigare e diventare transmediale”. A proposito di transmedialità, Emanuele Vietina, direttore di Lucca Comics & Games, ha sottolineato: “Amano è il primo artista con cui, in 58 anni di storia della manifestazione, abbiamo sicuro di organizzare una salone, una grande salone. Perché lui? Perché è l’unico artista a essersi espresso in tutte le discipline ai massimi livelli: fumetti, anime, graphic novel, illustrazioni fantasy, videogiochi; è anche forse il più occidentale tra gli orientali, il più contagiato dalla dimensione mitologica dell’Italia, della dimensione artistica e architettonica dell’Europa”.