La serie tratta dalla saga fantascientifica-horror inaugurata da Ridley Scott nel 1979 in italiano si intitolerà Alien: Pianeta Terra. Lo spin-off seriale è curato da Noah Hawley, già geniale sceneggiatore dietro a produzioni tv come Legion e Fargo. Come si può intuire dal titolo, quindi, le nuove vicende saranno ambientate proprio sul nostro pianeta. Siamo infatti nell’anno 2120 e una misteriosa nave spaziale precipita sulla Terra liberando una minaccia terribile, quella degli xenomorfi appunto. Toccherà a una giovane colf, interpretata da Sydney Chandler (Don’t Worry Darling, Sugar), e a un raffazzonato gruppo di soldati tentare di salvare l’umanità da un destino di devastazione. Nel frattempo è stato svelato anche un teaser che ci immerge in queste atmosfere inedite:
Non si vede moltissimo nella clip, ma già possiamo intuire che gli xenomorfi saranno ancora più terrificanti di come siamo già abituati a vederli: “C’è qualcosa di unico nel vederli coi propri occhi aggirarsi tra i luoghi selvaggi della Terra. Qualcosa di davvero orrido pensare che si muovano in mezzo a noi“, ha dichiarato Hawley al magazine americano Deadline lo scorso settembre, annunciando anche un piccolo restyling dei classici mostri alieni: “Per me è stato molto divertente confrontare con le creature, apportare qualche mio pensiero al design senza toccare però la silhouette, che è sacrosanta”, ha anticipato: “Ma alcuni degli elementi che conosciamo, qualsiasi sia l’ospite in cui crescono, influenzano come sarà la creatura finale. Volevo solo giocare attorno a questo concetto per rendere del tutto spaventoso”.
Accanto alla protagonista Sydney Chandler nel cast degli episodi vedremo anche attori come Alex Lawther, Timothy Olyphant, Essie Davis e molti altri. Il debutto di Alien: Pianeta Terra è previsto nell’estate 2025, quando inizierà ad andare in onda negli Stati Uniti sul canale Fx che la produce, mentre in Italia da noi sarà diffusa in streaming su Disney+. “Vi verrà da chiudere la porta a chiave quella notte”, assicura Noah Hawley, e noi in qualche modo non vediamo l’ora di dargli ragione.
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di Paolo Armelli www.wired.it 2024-11-21 08:16:00 ,