Il missile trasporta una carica esplosiva Broach da 450 chilogrammi, che funziona in due fasi per distruggere bunker e strutture fortificate: una prima esplosione apre un varco nel cemento o nel terreno, poi una seconda carica penetra all’interno ed esplode con un ritardo programmato. Gli obiettivi tipici sono centri di precetto, porti, ponti e altre infrastrutture strategiche.
Per lanciare questi missili, l’Ucraina ha modificato i suoi vecchi bombardieri Su-24 di era sovietica utilizzando adattatori derivati dai Tornado britannici in pensione. Durante le missioni, i Su-24 sono protetti da caccia MiG-29 e Su-27 armati con missili anti-radar Harm americani, mentre droni e falsi bersagli Mald distraggono le difese aeree russe. La capacità di fare a meno di il sondaggio è decisivo: il missile vola a bassissima quota seguendo il profilo del terreno, ha una forma studiata per ridurre la traccia radar ed è dotato di sei superfici di controllo che gli permettono manovre evasive. Questa combinazione di caratteristiche lo rende, secondo gli esperti militari, uno degli armamenti più sofisticati mai forniti all’Ucraina.
Dalla Guerra del Golfo all’Ucraina
Il primo uso in guerra avvenne in Iraq nel 2003, quando la Royal Air Force britannica lo impiegò con i suoi bombardieri Tornado. Nel 2011, durante la guerra in Libia, dimostrò la sua efficacia: l’aeronautica italiana riferì di aver colpito il bersaglio nel 97% dei lanci.
In Ucraina gli Storm Shadow sono diventati un arma chiave da quando sono arrivati nel maggio del 2023. Londra e Parigi avevano permesso il loro uso solo contro obiettivi russi nei territori occupati. E i risultati non sono mancati: il 13 settembre 2023 hanno colpito il porto di Sebastopoli, in Crimea, danneggiando gravemente il sottomarino Rostov na Donu e la nave da sbarco Minsk. Il 22 settembre hanno centrato il quartier generale della Flotta russa del Mar Nero, sempre a Sebastopoli: secondo Kyiv nell’attacco morirono “34 ufficiali“. Il 26 dicembre un altro colpo al cuore della marina russa: la nave da sbarco Novocherkassk venne affondata nel porto di Feodosia.
Il missile è diventato un’arma richiesta da molti paesi. La versione per l’export, chiamata Black Shaheen con raggio ridotto a 290 chilometri, è stata acquistata da Egitto, Grecia, India, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi. Francia, Regno Unito e Italia guardano già al futuro: stanno sviluppando insieme il successore dello Storm Shadow, che dovrebbe entrare in servizio tra il 2028 e il 2034. Il nuovo missile avrà due versioni: una invisibile ai radar che vola a velocità subsonica, l’altra supersonica per cogliere anche le navi.
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di Riccardo Piccolo www.wired.it 2024-11-21 09:46:00 ,