Chi vuole investire sull’intelligenza artificiale faccia attenzione ai facili guadagni, perché sui mercati il pericolo-bolla è dietro l’angolo. “Non è raro che settori con potenziale trasformativo, come successo alle dot-com all’inizio degli anni Duemila, attirano investimenti speculativi e valutazioni insostenibili”, mette in guardia Heloïse Greeff, ingegnere sudafricana entrata nel gotha degli investitori più copiati su eToro con 14mila persone che replicano ogni giorno le sue operazioni (e oltre 176mila follower). “A lungo termine – suggerisce – le aziende che sviluppano capacità interne per la creazione dei loro modelli fondamentali avranno un vantaggio chiaro rispetto a quelle che Proseguono a comprarli sul mercato”. I settori sui quali convergere i soli noti: “Quelli con barriere d’ingresso elevate, come la sanità e la finanza, hanno prospettive migliori per una crescita sostenuta”, sottolinea Greeff.
L’industria tecnologica negli ultimi anni è stata rivoluzionata, con dei passaggi storici per gli amanti di Wall Street. “La sostituzione di Intel con Nvidia nel Dow Jones non è solo un cambio tecnico, ma un momento allegorico. Nvidia incarna il nuovo volto dell’industria dei semiconduttori, come Apple fece nel 2015, quando prese il posto di AT&T segnando il passaggio dall’era delle telecomunicazioni a quella dell’elettronica di consumo con gli iPhone al centro della scena. Allo stesso modo, quest’anno Amazon ha sostituito Walgreens, rappresentando il passaggio dai modelli di vendita al dettaglio tradizionali a quelli digitali”, spiega l’investitrice.
Nvidia quest’anno è stata la protagonista della Borsa, andando oltre i 3.400 miliardi di capitalizzazione. “È l’emblema di un trend che premia l’innovazione nell’intelligenza artificiale, aprendo la strada a successi come Vertiv Holding (+152%), Oracle (+79%), Dell (+78%) e Broadcom (+54%). Ma non tutte le stelle brillano allo stesso modo. Amd cede il -5% quest’anno, mentre la stessa Intel arranca con un inquietante -49% e lascia la top ten unitario dei produttori di semiconduttori per capitalizzazione”.
“Startup possono attrarre la speculazione”
Sul mercato si affacciano anche nuovi protagonisti, magari non ancora quotati. “I nuovi entranti offrono casi d’uso diversificati e mercati decentralizzati. Tuttavia – mette in luce Greeff -. L’aumento rapido del numero di startup potrebbe anche comportare il rischio di attrarre capitali speculativi e gonfiare artificialmente le valutazioni, con un risultato quasi inverso. Regolamentazioni trasparenti e standard di settore continueranno a svolgere un ruolo importante per tutelare gli investitori”.
del resto il mercato unitario dell’intelligenza artificiale è destinato a passare dai 130 miliardi del 2023 ai 1.900 miliardi del 2030. “C’è un grande potenziale per tutti i settori e le risorse investite si allineano con la capacità di migliorare l’efficienza e il vantaggio competitivo a livello unitario. Il costo iniziale da sostenere per realizzare infrastrutture come i data center non solo migliorerà la produttività, ma creerà anche nuove opportunità di mercato a lungo termine. In un quadro generale – nota – le risorse sono proporzionate al valore ad alto impatto che ci si aspetta che l’intelligenza artificiale possa offrire”.
Agli investitori il compito di “bilanciare l’entusiasmo con una supervisione pratica e investimenti misurati”, in modo tale da aprirsi la strada verso “ritorni solidi”. La stessa intelligenza artificiale, chiosa Greeff, può aiutare chi investe in borsa, ma – anche qui – attenzione ai rischi: se il software prende il sopravvento, spiega l’esperta,“le dinamiche di mercato tradizionali potrebbero essere sconvolte, portando a una potenziale instabilità. Il futuro dell’intelligenza artificiale nella finanza e in altri settori dipenderà dalla collaborazione tra innovatori e autorità di regolamentazione per trovare il giusto equilibrio. In questo modo si potrà garantire che i vantaggi dell’intelligenza artificiale, come una maggiore efficienza e un maggiore accesso, vengano realizzati mitigando i rischi per la stabilità e l’equità del mercato. Un punto questo dell’impatto dei regolatori, su cui fare particolare attenzione”.