Colpo di scena nella causa civile in corso a Torino per l’eredità Agnelli. A sole 24 ore di distanza dall’udienza di ieri mattina, davanti alla seconda sezione del Tribunale Civile di Torino, la giudice relatrice Nicoletta Aloj ha ammesso tutte le prove penali (atti, documenti cartacei e digitali sequestrati, verbali di audizioni testi) dell’inchiesta dei pm torinesi Marco Gianoglio, Mario Bendoni e Giulia Marchetti che indagano i fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann per frode fiscale e truffa ai danni dello Stato riguardo alla “residenza fittizia” in svizzera della nonna Marella, alla sua eredità e a quella di Gianni Agnelli. A chiedere che tutta quella documentazione fosse assunta nella causa civile, era stato ieri l’avvocato Dario Trevisan, legale di Margherita Agnelli. Che ha avviato la causa civile contro i tre figli, ma che aveva anche presentato un esposto alla Procura di Torino da cui è nata l’inchiesta penale. A questa richiesta dell’avvocato Trevisan si erano opposti, nell’udienza di ieri, i legali dei fratelli Elkann che ne avevano sostenuto la tardività rispetto ai termini di produzione di atti penali nei procedimenti civili.
Le previsioni emerse al termine dell’udienza facevano pensare che la decisione della dottoressa Aloj, che si era riservata sulla richiesta di Margherita, potesse arrivare poco prima di Natale. Ieri mattina, invece, è stata notificata la sua decisione definitiva. I nuovi atti entrati nella causa potrebbero adesso pesare sulle valutazioni da parte del Tribunale di tutte contestazioni già avanzate dalla figlia dell’Avvocato sulle eredità del padre e della madre e, in particolare, sulla presunta residenza svizzera di Marella Caracciolo Agnelli. Ieri, in un comunicato diffuso subito dopo la conclusione della discussione, l’avvocato Trevisan aveva dichiarato: “Questa causa resta ampiamente aperta. Siamo convinti che le prove raccolte – che ricordiamo sono state già vagliate in diverse occasioni da giudici terzi (Gip, Tribunale del Riesame e Suprema Corte di Cassazione) – certifichino in modo inequivocabile la fondatezza delle nostre ragioni, anche rispetto alla causa civile, con tutte le rilevantissime conseguenze che ciò comporta”.
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di Ettore Boffano
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2024-12-10 14:29:00 ,