Il progetto nasce da una partnership tra istituzioni ed enti di caccia: dal incarico dell’Università all’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, dall’Infn (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) e all’Istituto italiano di Intelligenza artificiale per l’industria. “L’impegno economico porta a circa un miliardo di euro la cifra complessiva che il nostro paese ha stanziato negli ultimi anni per l’acquisizione e sviluppo di risorse di calcolo all’avanguardia”, sottolinea Antonio Zoccoli, presidente Infn e Fondazione Icsc (Italian computing and data infrastructure). La nuova infrastruttura avrà un impatto decisivo su settori strategici per l’economia nazionale: dall’agroalimentare alla cybersecurity, dalle scienze del clima al manifatturiero.
La mappa europea dell’AI
Al fianco dell’hub italiano nasceranno altri sei poli europei per il supercalcolo applicato all’intelligenza artificiale, ciascuno con una propria specializzazione. In Finlandia, il centro Lumi Aif di Kajaani diventerà un punto di riferimento per il Nord Europa: qui verrà installato uno dei cinque nuovi supercomputer di ultima generazione e, insieme a Barcellona, ospiterà una piattaforma sperimentale aperta ai ricercatori di tutto il continente per sviluppare e testare modelli innovativi di AI. Il modello di cooperazione transnazionale caratterizza ogni nodo della rete: se il centro finlandese Lumi Aif lavorerà con Cechia, Danimarca, Estonia, Norvegia e Polonia, il polo catalano Bsc Aif potenzierà il suo sistema MareNostrum 5 in sinergia con Portogallo, Romania e Turchia. A differenza degli altri centri, Barcellona non riceverà un nuovo supercomputer ma aggiornerà l’infrastruttura esistente.
Gli altri tre supercomputer di nuova generazione verranno installati presso il centro Meluxina-AI di Bissen in Lussemburgo, il Mimer dell’Università di Linköping in Svezia e l’HammerHai dell’Università di Stoccarda in Germania. Ad Atene, settima città della rete, l’AI factory Pharos seguirà invece un percorso particolare: invece di ricevere un nuovo sistema, si integrerà con il supercomputer Daedalus, attualmente in fase di realizzazione.
Una rete europea in espansione
La rete europea potrebbe presto espandersi ulteriormente. Altri paesi hanno già manifestato interesse per l’iniziativa e avranno tempo fino al primo febbraio 2025 per candidarsi. Con l’attivazione di tutte le strutture, prevista tra il 2025 e il 2026, l’Europa raddoppierà la propria potenza di calcolo nel campo dell’intelligenza artificiale, creando un ecosistema distribuito ma interconnesso.
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di Riccardo Piccolo www.wired.it 2024-12-10 15:09:00 ,