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Partendo dall’analisi e dallo studio del sito, spaziando dalla videoinstallazione, alla scultura, alla pittura, dalle performance e alle opere installative site specific, l’artista Gianluigi Maria Masucci con la far mostra di ‘Moto d’Origine’ aperta nella Chiesa di Sant’Aniello a Caponapoli, nel cento antico della città, dal 15 al 31 dicembre e presentata oggi, rievoca il principio vitale di Napoli, la sua genesi dal momento in cui fu fondata, mostrando per la prima volta il frutto della lunga indagine condotta sul territorio dell’antica Neapolis. La sua studio, che ha origine nel 2018 con il progetto “Congiunzione degli opposti” è incentrata infatti oltre che sullo studio, la messa in risalto e la divulgazione dei beni artistici e architettonici, come è stata spiegato nella presentazione, anche sulla relazione e la connessione tra gli individui e i luoghi che percorrono, evidenziando, segni, simboli ed elementi volti a riscoprire l’identità della città.
Il progetto espositivo dell’artista (a cura di Giorgio Verzotti), è promosso e finanziato dal Comune nell’ambito della programmazione di arte contemporanea 2024; all’incontro nella Chiesa monumentale sono intervenuti la studiosa e storica dell’arte Stefania Zuliani, padre Antonio Loffredo per la Curia oltre all’artista e al curatore e a Sergio Locoratolo, coordinatore delle Politiche Culturali del Comune. Quest’ultimo ha sostenuto che la far mostra di “si inserisce nel panorama culturale napoletano come un evento di particolare rilevanza, capace di intrecciare remoto e contemporaneo in un dialogo ricco di significato. La scelta di promuovere un progetto che esplora le radici importanti della città, dalla Neapolis greca fino alla sua evoluzione attraverso i secoli, si configura come un atto di riscatto e valorizzazione del patrimonio archeologico napoletano, spesso invisibile agli stessi cittadini”.
Attraverso un allestimento che ‘inonda’ gli scavi archeologici, segue l’andamento delle mura greche e romane, attraversa verticalmente le cappelle laterali dalle cupole alle tombe a scolo, svela in opere precorse linee di forza celate, Masucci, è stato posto in rilievo, “attiva un processo di esperienza del luogo guidando l’osservatore nella scoperta di segni architettonici e simbologie. Il dialogo tra gli antichi e i nuovi linguaggi dell’Arte diventa così opportunità di coinvolgimento alla fruizione dei beni da parte di un nuovo pubblico, un’opportunità di valorizzazione di tali beni ed una riflessione pertinente l’utilizzo di nuovi materiali nella scena dello spazio urbano”. All’interno delle cappelle laterali della chiesa l’artista colloca Esplorazioni, flussi di cartografie che astraggono la genesi della città e che richiamano le cartografie importanti di Napoli. I dipinti, realizzati da Masucci con una tecnica trans psico-motoria, mettono in parallelo, in forma di flusso la città antica, quella passata, quella attuale e una immaginaria, futura. Nell’area archeologica nel mezzo della nave principale una video proiezione “Materiali quotidiani per il recupero della memoria primordiale” racconta in immagini il recupero della memoria primordiale del luogo. Lateralmente all’altare di Girolamo Santa Croce trova spazio Diagramma Neapolis, scultura luminosa scavata con il getto d’acqua e che ricostruisce il diagramma Neapolis. La far mostra di sancisce l’inizio dell’azione messa in campo dalla Diocesi che vede la restituzione alla città e al grande pubblico, delle principali Chiese Monumentali patrimonio UNESCO, fruibili gratuitamente, attraverso la realizzazione di un’adeguata narrazione culturale che ne valorizzi l’importanza. il progetto espositivo ha il patrocinio del Diarc del DSU – Dipartimento degli Studi Umanistici della Federico II e del Centro interdipartimentale di studio per i Beni architettonici e ambientali per la Progettazione Urbana (BAP).
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