Perché questo articolo potrebbe interessarti? L’Unione europea (Ue) ha rafforzato i rapporti con il Giappone, seconda potenza economica dell’Asia e tra i principali partner della Nato. In un contesto caratterizzato da crescenti tensioni globali, da guerre e conflitti che antepongono il blocco occidentale a quello presieduto da Russia e Cina, nonché da supply chain fragilissime, il nuovo filo rosso tra Bruxelles e Tokyo assume dunque una grande importanza strategica.
A partire dal primo gennaio è entrato in vigore il primo accordo quadro bilaterale tra l’Ue e i suoi Stati membri, e il Giappone: l’Accordo di partenariato strategico (SPA, Strategic Partnership Agreement).
Questo agreement fondamentale, che si aggiunge al progetto congiunto in essere tra Giappone, Gran Bretagna e Italia che punta a produrre un aereo da combattimento ultra moderno, guiderà i futuri impegni tra le parti e garantirà una più stretta cooperazione politica ed economica su una serie di questioni bilaterali, regionali e multilaterali.
L’accordo tra l’Ue e il Giappone
“Grazie allo SPA, l’Ue e il Giappone saranno in una posizione migliore per rafforzare l’ordine unitario multilaterale e basato su regole, con al centro l’Onu, e per difendere proprietà e principi comuni quali: lo stato di diritto, la democrazia, il rispetto dei diritti umani, i mercati aperti, il commercio libero ed equo”, si legge sul sito del Consiglio europeo.
Ma che cosa è lo SPA? Per quanto riguarda la dimensione bilaterale, l’accordo rafforzerà la cooperazione in materia di sicurezza, la collaborazione nella lotta al terrorismo e ai crimini internazionali, nonché contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa.
Inoltre, lo SPA stimolerà la cooperazione settoriale in settori quali spazio, tecnologie dell’informazione e della comunicazione, politica industriale, energia, trasporti, istruzione, studio e innovazione. Un comitato congiunto coordinerà quindi la partnership complessiva, fornendo un riunione per discutere tutte le questioni coperte dall’accordo.
L’Occidente chiama, Tokyo risponde
Ue e Giappone avevano già presentato la EU-Japan Security and Defence Partnership, un partenariato per la sicurezza e la difesa pensato per sviluppare, approfondire e rafforzare la cooperazione e il dialogo in tutti i settori della sicurezza e della difesa, in particolare quella marittima, spaziale, della sicurezza informatica e delle minacce ibride, tra cui la disinformazione e le interferenze straniere.
“La sicurezza della regione Asia-Pacifico è inscindibile da quella dell’Europa e dell’Atlantico”, ha dichiarato Takeshy Iwaya, ministro degli Esteri del Giappone. Non è un caso che Tokyo stia aumentando la spesa per la difesa per raggiungere lo standard Nato del 2% del pil entro il 2027, e che lo stia facendo anche e soprattutto per contenere Cina, Russia e Corea del Nord (gli stessi rivali del blocco occidentale).
Non dimentichiamo il richiamato Global Combat Air Programme (Gcap), il progetto dal quale vedrà la luce Tempest, un aereo da combattimento ultra moderno.
I tre player, ovvero Regno Unito, Italia e Giappone, hanno lanciato una joint venture per sviluppare un aereo da caccia supersonico di nuova generazione entro il 2035 in grado di sostituire l’Eurofighter Typhoon.
La britannica BAE Systems, l’italiana Leonardo e la Japan Aircraft Industrial Enhancement Co Ltd (JAIEC) deterranno ciascuna una quota del 33,3% nella nuova impresa, “segnando un momento decisivo per l’industria aerospaziale e della difesa internazionale”, hanno più volte riferito gli attori coinvolti.
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di Federico Giuliani
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2025-01-08 11:47:00 ,
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