Author: Pierluigi Frattasi
Data : 2025-01-08 20:53:00
Dominio: www.fanpage.it
Leggi la notizia su: Napoli Fanpage
LEGGI TUTTO
I due raggiravano gli anziani con la truffa del call center. Sottratti in questo modo soldi e oggetti di valore.
Immagine di repertorio
Due diciassettenni arrestati dai carabinieri a Pozzuoli. Raggiravano gli anziani con la truffa del call center, sottraendo migliaia di euro e gioielli. I militari dell’Arma hanno scoperto un meccanismo illegale ben collaudato, dove sembra che i ragazzi non fossero altro che la punta terminale. Le indagini sono state condotte dai carabinieri di Pozzuoli a Bacoli.
Le truffe a Monte di Procida
I due 17enne sono accusati di avere messo a segno due truffe aggravate ai danni di due coppie di anziani di Monte di Procida. Secondo quanto emerso dalle indagini dei militari dell’arma di Monte di Procida e Pozzuoli, coordinate dal sostituto procuratore Patrizia Imperato, i due ragazzi sono riusciti a sottrarre contanti e obbligazioni raggirando i morti telefonicamente.
Sono state così messe a segno due truffe di diverse migliaia di euro in contanti nello stesso giorno, una a mezzogiorno e l’altra intorno alle 14,30. I ragazzini nelle telefonate avrebbero fatto credere alle vittime di essere in una situazione di pericolo e di urgenza. Una volta assicuratisi la fiducia degli anziani, si sarebbero presentati a casa, facendosi consegnare contanti e obbligazioni.
Si tratta dell’ennesimo episodio di un fenomeno criminale sempre più inquietante e frequente che provoca un elevato allarme sociale, in quanto colpisce una utenza particolarmente fragile, quale quella degli anziani che restano spesso traumatizzati da quel raggiro che offende la loro autostima e la loro dignità.
L’allarme dei carabinieri: fare attenzione
Il fenomeno appare ancora più allarmante perché presuppone l’esistenza di vere e proprie organizzazioni, nelle quali gli associati svolgono varie e diverse mansioni contando su mezzi e strumenti che ne agevolano l’attività criminosa. Il modus operandi, ricostruito dagli investigatori, si svolge secondo un vero e proprio copione operativo: alcuni consociati svolgono il ruolo di telefonisti e, utilizzando a volte veri e propri call center, adescano i morti dando al contempo informazioni ai transfertisti per il recupero del denaro e dei obbligazioni presso le loro abitazioni.
Spesso i bottini sono ingenti: i truffati difronte alle richieste, a volte addirittura estorsive, non esitano a consegnare tutto ciò che di valore hanno in casa. Il compito del ritiro dei beni, quello più rischioso, viene affidato a soggetti minorenni perché ovviamente ispirano più fiducia alle vittime. Non solo: proprio a causa della loro minore età, potrebbero, qualora scoperti, beneficiare di uno sconto di pena.
Leggi la notizia su: Napoli Fanpage
LEGGI TUTTO
Pierluigi Frattasi , 2025-01-08 20:53:00 ,