Alle 06:59 ora italiana dell’8 gennaio, la BepiColombo ha eseguito con successo il suo sesto flyby su Mercurio, il pianeta roccioso più interno del Sistema Solare. Si è trattato di una cosiddetta “manovra di assistenza gravitazionale”, necessaria per portare il veicolo in orbita attorno al pianeta da qui alla fine del 2026.
BepiColombo è la missione congiunta di Esa (Agenzia Spaziale Europea) e Jaxa (Japan Aerospace Exploration Agency) dedicata allo studio di questo piccolo e misterioso pianeta, di cui per esempio non conosciamo ancora l’esatta composizione. Il veicolo, costituito da due sonde, il Mercury Planetary Orbiter dell’Esa e il Mercury Magnetospheric Orbiter di Jaxa, è stato lanciato nell’autunno del 2018 ed è al momento in orbita attorno al Sole. Le manovre di assistenza gravitazionale servono alla navicella per vincere la fortissima attrazione gravitazionale esercitata dal Sole e raggiungere la sua destinazione finale.
Una volta avvicinatosi a Mercurio, spiegano dall’Esa, il veicolo si separerà e le due sonde si dirigeranno verso le loro orbite polari dedicate. L’avviamento delle operazioni scientifiche, che ci porteranno a scoprire qualcosa in più su come il pianeta si è formato e se alcuni dei suoi crateri contengono effettivamente acqua in forma di ghiacciato, è previsto per l’inizio del 2027. Per il momento ci dobbiamo “accontentare” dei dettagli contenuti nelle tre bellissime immagini scattatate durante il flyby dalle telecamere caricate a bordo della BepiColombo.
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di Sara Carmignani www.wired.it 2025-01-09 15:29:00 ,