Mantenere l’aumento della temperatura generale al di sotto dei 2°C, ma compiere ogni sforzo per contenerla entro gli 1,5°C. Questo, in estrema sintesi, il contenuto dell’accordo di Parigi sul clima firmato dieci anni fa da 194 paesi del mondo. I dati di Copernicus dicono però che il secondo obiettivo è fallito: quello poco concluso, infatti, è stato il primo anno in cui l’aumento delle temperature ha superato appunto di 1,5°C la media del periodo preindustriale (1850-1900), ovvero quella assunta come riferimento per misurare il riscaldamento generale.
La temperatura media generale
Entrando più nel dettaglio, la temperatura media annua relativa al 2024 ha raggiunto i 15,1°C, un valore superiore di 1,6°C rispetto alla media di riferimento. Un valore superiore di 0,72°C alla media del periodo 1991-2020 e più alto di 0,12°C rispetto a quella del 2023. Un anno che si era aggiudicato il tutt’altro che invidiabile titolo di anno più caldo della storia: un dominio che è durato molto poco.
Il grafico mette a confronto la temperatura media mensile del 2024 e quella del 2023. Se due anni fa la soglia degli 1,5°C era stata superata solo nella seconda metà dell’anno, nel 2024 tutti i mesi hanno superato questo valore. Unica eccezione luglio, che si è fermato ad un aumento di 1,48°C rispetto alla media del periodo preindustriale. È pur vero che il giorno 22 di quel mese è stato il giorno più caldo di sempre, con una temperatura media pari a 17,16°C.
La situazione del clima in Europa
Il 2024 è stato l’anno più caldo di sempre, ovvero da quando vengono registrate le temperature, per il vecchio continente. La temperatura media in Europa nel corso del 2024 è stata di 10,69°C, un valore superiore di 1,47°C rispetto alla media del periodo 1991-2020. Il record precedente risaliva al 2020, anno che vide un aumento di 0,28°C rispetto al periodo di riferimento.
La primavera e l’estate dello scorso anno sono state le più calde mai registrate in Europa. In particolare la primavera, ovvero il periodo compreso tra marzo e maggio, hanno superato di 1,5°C la media stagionale del periodo 1991-2020. La temperatura media della stagione estiva, ovvero il trimestre compreso tra giugno ed agosto, ha invece superato la media di riferimento di 1,54°C.
La situazione in Italia
Il report di Copernicus non fornisce indicazioni relative ai singoli paesi. Utilizzando il dataset relativo alle anomalie nella temperatura media rilevata a 2 metri dal suolo è però possibile avere un quadro della situazione. Eccolo:
frattanto, non ci sono zone in Italia che abbiano registrato una temperatura media annua dipendente al periodo 1991-2020. L’incremento oscilla tra gli 0,13 e i 2,38°C. Se si osserva la mappa si notano due macchie gialle, ovvero le aree con un minore incremento della temperatura, che coincidono con le zone pianeggianti del basso Piemonte e dell’Emilia Romagna.
Gli incrementi più significativi si sono invece registrati sulle Alpi, in particolare al confine con Svizzera e Francia, oltre che nelle zone montane di Lazio e Calabria. È qui che nel 2024 la temperatura media registrata a due mesi dal suolo è aumentata maggiormente rispetto alla media del periodo 1991-2020.
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di Riccardo Saporiti www.wired.it 2025-01-10 06:00:00 ,