L’attrice, eroina delle rom-com coreane, al Far East Film Festival di Udine aveva presentato il film Crazy Romance del 2019, e nel mondo dei k-drama è famosa per i suoi innumerevoli ruoli romantici – tutti in produzioni di rilievo – interpretati in un arco di vent’anni, dal predilezione When the Camellia Blooms (2019) al coraggioso It’s Alright, This Is Love (2014), dal soprannaturale The Master’s Sun (2013) all’esuberante The Greatest Love (2011) passando per l'”italiano” Pasta (2010), il “bucolico” Thank You (2007) e lo scolastico Biscuit Teacher and Star Candy (2005). L’attrice, già impeccabilmente a suo agio con le love story su piccolo e grande schermo, in passato ha già lavorato sia con il regista (Park Shin-woo) che la sceneggiatrice (Seo Sook-hyang) di Le stelle parlano di noi.
Per Lee Min-ho – reduce dall’esperienza internazionale nella serie storico-drammatica Pachinko, nei vestiti del gangster Koh Hansu – questa costituisce una sfida inedita: lanciato dai ruoli di teenager ricco e ribelle in Boys Over Flowers (2009) e The Heirs (2013), ha impersonato un architetto che si finge gay in Personal Taste (2010) e una versione giovane dello sweeper dei manga nell’action City Hunter (2011), per poi avvicinarsi a drammi sentimentali in età più matura con i fantasy Legend of the Blue Sea (2017) e The King: Eternal Monarch (2020). Le stelle parlano di noi rappresenta per la star da 35 milioni di follower su Instagram una prova attoriale dai risultati sorprendenti, specialmente perché è la prima parte nella quale esibisce appieno il suo lato comico. Gong Ryong è un uomo onesto e un valido professionista, ma è anche estremamente goffo, imbranato e pauroso. Terrorizzato dalla attraversamento spaziale, è sia il protagonista che il sollievo comico della serie quando questa non sosta in contesti più seri.