Alcune persone sostengono che non bere per un mese intero aiuti a ridurre il consumo totale di alcolici. Nel 2019, alcuni ricercatori dell’Università del Sussex hanno condotto un sondaggio su diverse migliaia di persone. Il 59% degli intervistati ha dichiarato di aver bevuto di meno nei sei mesi successivi al Dry january, mentre il 32% ha riferito di sentirsi più in salute dal punto di vista fisico. Solo il 38% degli interpellati ha però continuato a compilare il sondaggio dopo i primi sei mesi.
Tuttavia, non è detto che una breve pausa dall’alcol dia al corpo il tempo di riprendersi radicalmente dagli effetti del consumo, come dimostrato da due medici britannici, gemelli identici, che nel 2015 hanno condotto un esperimento su se stessi. Dopo un mese di sobrietà totale, i test hanno evidenziato che i entrambi avevano fegati sani. Nella seconda fase dello studio, i due hanno bevuto 21 unità di alcol a settimana (la quantità limite raccomandata all’epoca per gli uomini nel Regno Unito, poi ridotta a 14 unità), con modalità però differenti. Il primo gemello ha consumato tre unità (circa un bicchiere di vino grande) al giorno per un mese, mentre l’altro ha consumato alcol solo una volta alla settimana, assumendo però le 21 unità tutte insieme. Alla fine del mese, entrambi presentavano una maggiore infiammazione epatica. Nel caso del secondo medico, è quindi emerso che una pausa di sei giorni tra una bevuta e l’altra non rappresentava un tempo sufficiente per la ripresa del fegato.
Rispettare brevi periodi di astinenza inoltre non diminuisce il rischio di tumori. Stando a quanto riportato da Alcohol change UK, qualsiasi quantità di alcolici aumenta il pericolo per almeno quattro tipi di tumore, sebbene il rispetto dei limiti raccomandati riduca il rischio. E partecipare al Dry january può aiutare le persone a raggiungere questo obiettivo.
Un altro studio condotto da ricercatori dell’Università del Sussex ha rilevato che solo l’11% delle persone che hanno completato la sfida ha poi iniziato a consumare più alcol di prima. Tuttavia, coloro che non sono riusciti a resistere per l’intero mese tendevano a bere di più rispetto a quelli che erano arrivati alla fine senza alcol.
Inquadrare il Dry january nel modo giusto
Il Dry january ha successo perché è rivolto ai bevitori moderati. I consumatori assidui invece potrebbero sperimentare una crisi di astinenza se decidessero di smettere improvvisamente senza un aiuto professionale. Va considerato poi che l’iniziativa è volontaria, ed è intrapresa da chi vuole limitare il consumo di alcolici o ridefinire il suo loro rapporto con essi. Quando si rendono conto di trarne un beneficio, queste persone sono più propense a continuare a ridurre la quantità di bevande alcoliche, avendo acquisito le competenze necessarie per farlo. “Proprio le persone meno a rischio tendono maggiormente ad aderire al Dry january e ad altre campagne simili. Invece chi ha davvero un problema con gli alcolici tende a perdere attenzione e risorse“, afferma Ian Hamilton, ricercatore dell’Università di York, che si occupa di dipendenza.