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Dai nuovi test della gigantesca astronave Starship di SpaceX ai nuovi tentativi di allunaggio, passando per l’osservazione di mondi lontani, l’anno a stento iniziato sarà denso di eventi ed esplorazioni spaziali. L’economia dello Spazio si è espansa enormemente negli ultimi anni e alle iniziative finanziate dai governi, tramite le loro agenzie spaziali, si sono ormai affiancate le attività delle aziende private per la costruzione di grandi costellazioni di satelliti, basi orbitali e lunari. L’anno di Spazio si apre inoltre con grandi dubbi e domande su che cosa vorrà fare Donald Trump, consigliato da Elon Musk con i suoi piani per raggiungere Marte.
Astronauti
Come ogni anno sono previste numerose missioni per il trasporto degli equipaggi dalla Terra verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) e viceversa. Nella prima parte del 2025 l’attenzione sarà soprattutto per gli astronauti statunitensi Butch Wilmore e Suni Williams: erano partiti per la ISS il 5 giugno 2024 e sarebbero dovuti rimanere a bordo per una settimana, ma la loro capsula da trasporto Starliner di Boeing non ha funzionato come previsto al volo inaugurale con equipaggio, obbligandoli a rimanere per mesi in orbita. I due astronauti della NASA torneranno a Terra probabilmente a marzo, utilizzando una capsula Crew Dragon di SpaceX, mentre Boeing dovrà ancora lavorare per sistemare i problemi della sua capsula.
In estate è previsto il trasporto in orbita di Haven-1, un primo modulo di una nuova stazione orbitale realizzata dalla startup californiana Vast. La base potrà ospitare fino a quattro astronauti per periodi di 30 giorni, ma in futuro potrà essere ampliata la capacità con l’aggiunta di nuovi moduli. Al momento, comunque, Haven-1 sarà sperimentato senza equipaggio.
L’India sta espandendo il proprio programma spaziale e ha l’obiettivo di inviare un proprio astronauta in orbita tramite una collaborazione con Axiom Space, una società texana che sta lavorando alla preparazione di una nuova stazione spaziale. Il lancio dovrebbe avvenire nella primavera e l’equipaggio, che comprenderà anche astronauti dalla Polonia e dall’Ungheria, rimarrà per un paio di settimane a bordo della ISS.
Satelliti
Nel 2024 SpaceX ha effettuato più di cento lanci del proprio Falcon 9, il razzo parzialmente riutilizzabile che ha reso più economico il trasporto del materiale in orbita. Molti lanci sono serviti per espandere la sua costellazione satellitare Starlink, per offrire Internet dallo Spazio, che conta ormai più di 7mila satelliti. Altre iniziative simili porteranno alla realizzazione di costellazioni concorrenti, mentre l’Unione Europea si prepara a realizzarne una propria.
La NASA ha in programma il lancio ad aprile di un paio di satelliti per la missione TRACERS, il cui scopo è studiare la parte migliore l’attività del Sole e in particolare il vento solare, che interagendo con il campo magnetico terrestre produce effetti spettacolari come le aurore polari, ma anche interferenze ai sistemi di telecomunicazioni.
Per quest’anno è previsto il lancio di numerosi satelliti di medie e piccole dimensioni per l’osservazione della Terra, sia per quanto riguarda lo studio degli effetti dei cambiamenti climatici sia per nuovi sistemi di mappatura geografica e delle strade, che tra le altre cose ritroviamo poi sui navigatori dei nostri smartphone.
Razzi
Il lancio più atteso per l’inizio dell’anno è quello di New Glenn, il nuovo razzo della società spaziale statunitense Blue Origin di Jeff Bezos, il ideatore di Amazon. A differenza di New Shepard, il “piccolo” razzo utilizzato per il turismo spaziale con permanenze di pochi minuti nello Spazio, New Glenn è alto quasi 100 metri ed è progettato per fare concorrenza ai razzi riutilizzabili di SpaceX. La sua progettazione e il suo sviluppo hanno richiesto molto più tempo del previsto, con diversi rinvii del primo lancio. Bezos avrebbe voluto sperimentarlo entro la fine del 2024, ma i test hanno fatto slittare i programmi e ora si parla di un primo lancio sperimentale intorno al 13 gennaio.
Entro fine febbraio il consorzio europeo ArianeGroup tenterà un lancio orbitale del proprio nuovo razzo Ariane 6, progettato per ridurre i costi di accesso allo Spazio per i paesi europei. Un primo lancio la scorsa estate, dopo anni di ritardi, non è andato interamente per il verso giusto e si attende quindi il nuovo test per verificare l’affidabilità del razzo.
Sono in programma diversi altri voli inaugurali di razzi gestiti da privati, come Neutron di Rocket Lab e Prime di Orbex, e da aziende con forti rapporti con i governi per via di sovvenzioni e collaborazioni a livello istituzionale. In Cina, almeno sei aziende spaziali sono al lavoro per sperimentare altrettanti razzi.
Luna
La Luna continua a essere al centro di molte iniziative spaziali, in parte per via del Commercial Lunar Payload Services (CLPS), il programma della NASA per coinvolgere le aziende private nelle esplorazioni lunari in vista di un ritorno degli astronauti sul nostro satellite naturale con il programma Artemis. Firefly Aerospace proverà a far allunare Blue Ghost, una missione che trasporta una decina di esperimenti della NASA per l’analisi del mare Crisium, una grande pianura che si formò in seguito all’impatto di un asteroide. Intuitive Machines proverà ad allunare con Athena nell’ambito della missione IM-2 per controllare a rilevare la presenza di acqua ghiacciata.
La società spaziale privata giapponese ispace proverà a raggiungere il suolo lunare con il proprio lander Resilience e il suo piccolo rover Tenacious, con l’obiettivo di esplorare il mare Frigoris nell’emisfero nord della Luna.
Per quanto riguarda Artemis si attende l’insediamento di Donald Trump, la cui presidenza potrebbe orientare gli obiettivi della NASA verso Marte, riducendo quelli per la Luna. Elon Musk – il capo di SpaceX e uno dei più grandi finanziatori della campagna elettorale di Trump – sostiene da tempo la necessità di raggiungere Marte in modo da rendere l’umanità una “specie multiplanetaria”. SpaceX è fortemente coinvolta nelle attività della NASA ed è incaricata di gestire i primi allunaggi con astronauti dai tempi delle missioni Apollo, sempre nell’ambito di Artemis. Trump potrebbe anche decidere di interrompere lo sviluppo di SLS, il costoso sistema di lancio non riutilizzabile cui lavora da anni la NASA per gestire parte delle proprie missioni lunari.
Starship
Dopo i successi del 2024, quest’anno SpaceX ha intenzione di concretizzare decine di lanci sperimentali per mettere a punto la propria enorme astronave Starship, fondamentale per Artemis e nelle intenzioni di Musk per portare gli astronauti su Marte. Il programma prevede 25 lanci per sperimentare non solo l’astronave, ma anche i sistemi per recuperarla e riutilizzarla per più lanci, nonché un elaborato sistema per rifornirla in orbita per i viaggi verso la Luna e oltre. Saranno comunque necessari ancora molti test prima che Starship sia utilizzata con equipaggi a bordo, mentre potrebbero essere organizzate missioni per il trasporto di satelliti in orbita in tempi relativamente brevi.
Space Rider
Nella seconda metà dell’anno potrebbe essere sperimentato per la prima volta nell’ambiente spaziale Space Rider, un nuovo sistema di trasporto di materiale in orbita dell’Agenzia spaziale europea (ESA). Il progetto per la mini-navetta senza equipaggio è stato finanziato in buona parte dall’Italia ed è stato realizzato dalle aziende Avio e Thales Alenia Space. Effettuato il primo volo dimostrativo, l’ESA ha intenzione di privatizzare Space Rider e di affidarne la gestione al consorzio spaziale Arianespace. Il nuovo sistema potrebbe ridurre sensibilmente i costi di invio di materiali e tecnologie da sperimentare in orbita.
Asteroidi
La missione Tianwen-2 della Cina è un progetto ambizioso per raccogliere campioni da un asteroide e studiare una cometa. Il lancio è in programma per maggio e la missione esplorerà l’asteroide 469219 Kamoʻoalewa, un quasi-satellite della Terra che secondo alcune ipotesi potrebbe essere un frammento della Luna espulso da un impatto passato. Dopo aver raccolto e inviato verso la Terra i campioni, la sonda si dirigerà verso la cometa 311P/PANSTARRS in un range principale degli asteroidi, con l’obiettivo di approfondire la comprensione dell’origine e dell’evoluzione del sistema solare, indagando anche sull’origine dell’acqua e delle molecole organiche sulla Terra.
La Cina sta investendo molto nel proprio programma spaziale e con risultati importanti. Negli ultimi anni ha allestito una base in orbita intorno alla Terra, ha raccolto e riportato sulla Terra campioni del suolo lunare con una missione robotica e ha perfezionato i propri sistemi di lancio in vista di esplorazioni con astronauti della Luna.
Sistema solare
Il 2025 sarà anche denso di passaggi ravvicinati (“flyby”), ossia di avvicinamenti di sonde a pianeti e altri corpi celesti nell’ambito dei loro viaggi interplanetari verso i rispettivi obiettivi finali. I flyby servono soprattutto per ricevere una spinta gravitazionale dai pianeti, in modo da ridurre il consumo di combustibile per raggiungere mete molto distanti.
La sonda BepiColombo dell’Agenzia spaziale europea (ESA) e di quella giapponese (JAXA) effettuerà a gennaio un nuovo passaggio ravvicinato del pianeta Mercurio, in vista delle attività di rilevazione per studiare la composizione della sua atmosfera e le caratteristiche geologiche. La missione Europa Clipper della NASA, partita lo scorso ottobre, effettuerà un passaggio ravvicinato di Marte per ricevere la spinta necessaria per raggiungere Europa, una delle lune di Giove che potrebbe riservare qualche sorpresa per la esame di vita fuori dalla Terra.
Lucy, la sonda della NASA per lo studio degli asteroidi, effettuerà un passaggio ravvicinato ad aprile dell’asteroide 52246 Donaldjohanson, raccogliendo dati per comprendere le caratteristiche della sua superficie e studiare la sua composizione. L’asteroide porta il nome del paleoantropologo Donald Johanson che scoprì i fossili di Lucy, un ritrovamento fondamentale per lo studio dell’evoluzione della nostra specie.
JUICE, la sonda dell’ESA, ad agosto effettuerà un passaggio ravvicinato di Venere, nel suo lungo viaggio per raggiungere Giove. Mentre Hera, un’altra missione ESA, a marzo condurrà un passaggio ravvicinato di Marte nel suo viaggio verso il sistema di asteroidi Didymos, oggetto qualche tempo fa di un primo esperimento per controllare a modificarne l’orbita in modo da studiare sistemi per proteggere la Terra dalle collisioni con gli asteroidi.
Quest’anno segnerà anche la fine di JUNO, la missione della NASA che negli ultimi 8 anni ha permesso di raccogliere molti dati su Giove, il pianeta più grande del Sistema solare, e sulle sue numerose lune. A metà settembre, la sonda riceverà i comandi per entrare a grande velocità nell’atmosfera di Giove e polverizzarsi, in modo da scansare il rischio di produrre rottami spaziali e di contaminazioni.
Universo
A fine febbraio partirà la missione SPHEREx della NASA, progettata per mappare il cielo e osservare oltre 100 milioni di stelle nella Via Lattea, la nostra galassia, raccogliendo inoltre dati su più di 450 milioni di galassie. Le strumentazioni dell’osservatorio saranno anche impiegate per raccogliere indizi sull’eventuale presenza di acqua o tracce di molecole organiche nello Spazio profondo.
Qui sulla Terra, potrebbe invece essere pronta entro l’estate parte del Vera C. Rubin Observatory, un enorme telescopio costruito sul Cerro Pachón, a quasi 2.700 metri di altitudine nel nord del Cile. L’osservatorio sarà utilizzato per la mappatura della volta celeste e per l’osservazione e lo studio di piccoli oggetti nel nostro sistema solare, come asteroidi, comete e nanopianeti. Sarà anche utilizzato per lo studio della misteriosa quanto sfuggente materia oscura. Nel nostro percepito la materia è tantissima, ma in termini cosmologici è relativamente poca: si stima che costituisca meno del 5 % dell’Universo conosciuto. Tutto il resto, secondo le teorie più discusse, è formato per il 25 % circa di materia oscura e per il 70 % di energia oscura.