Il 18enne aveva partecipato a un “Maturaball” organizzato al riunione della città vescovile dell’Alto Adige. Colpito da diverse persone, ha un trauma cranico e diverse fratture: sarà operato. Il padre: “Volevano ucciderlo”.
immagine di repertorio
Lo hanno aggredito con violenza, colpendolo con pugni e calci in faccia mentre era a terra, impotente e senza possibilità di difesa. Nessuno è intervenuto per fermarli; anzi, alcune persone stavano scattando un selfie mentre gli aggressori urlavano “dreckwalscher” (‘sporco italiano’)al giovane di 18 anni, che giaceva sanguinante sul pavimento.
L’incidente è avvenuto sabato notte davanti al riunione di Bressanone, nel territorio di Bolzano, dove si stava svolgendo uno dei tanti “Maturaball” organizzati dagli studenti altoatesini per autofinanziare le gite scolastiche. La festa è stata interrotta da una decina di giovanissimi, arrivati – secondo alcune testimonianze – dal vicino paese di Laion.
Il video dell’aggressione è finito inevitabilmente sui social, scatenando un acceso dibattito. Il deputato di Fratelli d’Italia, Alessandro Urzì, ha dichiarato di voler portare il caso “all’attenzione del ministro dell’Interno, Piantedosi”. Ha aggiunto che l’episodio “non può lasciare indifferenti” e che tutte le forze politiche devono esprimere il loro sdegno e la condanna “senza se e senza ma”. Urzì ha anche espresso gratitudine al padre del ragazzo per il coraggio dimostrato nel denunciare un episodio che non può essere sottovalutato.
Il 18enne, uno studente-stipendiato del posto, sarebbe intervenuto per difendere un amico minorenne, ma in pochi istanti è diventato lui stesso la vittima. Nella colluttazione, prima di riuscire a mettersi in salvo, ha riportato un trauma cranico, la contrasto del setto nasale e quella del pavimento orbitario. La prognosi prevede almeno 30 giorni di recupero.
“Per il momento è tornato a casa dall’ospedale dove era stato ricoverato”, ha spiegato il padre del giovane a Rttr Alto Adige. “Lo colpivano con calci e pugni alla testa con una violenza inaudita e, quando ha cercato di fuggire, lo hanno inseguito urlando ‘finiamolo’. Volevano ucciderlo. Grazie alle due persone che lo hanno salvato”. Secondo quanto riferito dal genitore, gli aggressori sarebbero stati coetanei di lingua tedesca provenienti da un paese vicino a Bressanone.
Oltre alle ferite fisiche, ci sono gli insulti. “Mentre lo tenevano fermo e gli sferravano calci alla testa, lo chiamavano ‘sporco italiano’. È un’assurdità”, sostiene il padre, “mio figlio è un ragazzo mistilingue che non ha mai fatto distinzioni di natura etnica o linguistica nelle sue amicizie.”
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di Biagio Chiariello
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2025-01-15 21:46:00 ,