Se siete una startup o una piccola e media impresa cliente di Qonto fareste bene a controllare la casella di posta: la fintech francese in questi giorni sta chiudendo di imperio alcuni conti in Italia. Le chat di startupper ribollono perché Qonto, con una comunicazione giudicata “scarna ed essenziale” da chi l’ha ricevuta, invita i correntisti a svuotare i depositi e procedere verso altri lidi finanziari. Nessuna spiegazione sulla decisione: tutto va fatto in 60 giorni.
Contattata da Wired, Qonto conferma le chiusure. La società, però, non dà indicazioni su quante siano effettivamente i morti della tagliola e non dettaglia i motivi alla base della scelta. “Le chiusure o i blocchi potrebbero riflettere l’implementazione di misure di sicurezza e di conformità più rigorose, che sono parte del nostro impegno costante per proteggere i nostri clienti e il sistema finanziario”, dice la fintech in una nota scritta in risposta a Wired.
Qonto, l’indagine di Bankitalia
Ma su Qonto vigila da mesi Banca d’Italia che nel 2024 ha avviato un’indagine per verificare le misure antiriciclaggio della fintech francese che focalizza il suo business model sui servizi a startup e pmi. Il 25 luglio scorso Palazzo Koch ha ordinato alla filiale italiana di sospendere l’onboarding di nuovi clienti e ha identificato aree di miglioramento proprio nell’antiriciclaggio. Uno stop che impedisce alla società di offrire nuovi prodotti e servizi ai clienti esistenti, oltre che fermare l’apertura di conti “fino a quando – è stato spiegato al tempo – le carenze identificate non saranno rettificate”.
Qonto ora respinge al mittente una ricostruzione che circola in ambienti finanziari secondo la quale la chiusura improvvisa e repentina dei conti possa essere conseguenza di richieste arrivate da Bankitalia che avrebbe imposto di rivedere le procedure interne di controllo. “Le recenti chiusure di conti non sono legate al provvedimento della Banca d’Italia, che riguarda il divieto temporaneo di onboarding di nuovi clienti in Italia e l’emissione di nuove carte e la creazione di sottoconti per i clienti esistenti”, ribadisce Qonto nella sua nota di replica.
Sui motivi che hanno indotto alla chiusura dei conti, annunciate tra dicembre e gennaio, non una parola in più. “Per ragioni di sicurezza e privacy – si legge – Qonto non può interpretare pubblicamente le specifiche ragioni di un blocco temporaneo o di una chiusura definitiva di un conto. Tuttavia, desideriamo chiarire che, come istituto di pagamento, siamo tenuti a monitorare le attività dei clienti che richiedono di aprire un conto e successivamente che utilizzano il conto stesso”. Come però chiede di fare Bankitalia nelle sue policy antiriciclaggio.
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di Michele seme www.wired.it 2025-01-29 08:10:00 ,