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Quarto appuntamento con ii ciclo “Comunicare al tempo dell’intelligenza artificiale”, fortemente voluto dalla Dirigente, Prof.ssa Filomena Zamboli, e curato dalla Prof.ssa Maria Cutolo. Nell’Aula De Simone, Pietro Del Soldà, autore e conduttore radiofonico, filosofo e saggista, ha tenuto una lezione sulla studio della delizia a partire dall’etica classica e in particolare da un dialogo di Platone a lui particolarmente caro, il “Protagora”. La figura del Socrate platonico è stata la chiave per riflettere con gli studenti sulla necessità di abbattere il ‘muro invisibile’ che separa le maschere che indossiamo nelle varie occasioni della vita sociale e il nostro io più vero.
Questa scissione è causa di profondo disagio. Socrate ci esorta a superarla prendendoci cura di noi stessi. Tuttavia, il suo non è un invito a chiuderci narcisisticamente in noi, ma ad aprirci alla relazione con gli altri: l’orizzonte al quale guarda Socrate è sempre la comunità politica, purchè la relazione con gli altri non si trasformi in omologazione che vanifichi ogni differenza. Del Soldà ha saputo dare prova del suo stile filosofico inconfondibile, in un andirivieni, al tempo stesso chiaro e raffinato, tra storia della filosofia, esperienze personali, considerazioni profonde sul presente difficile che stiamo vivendo. Ha saputo attivare un confronto, nè accademico nè scolastico, con le ragazze e i ragazzi, rispondendo alle loro domande e ai loro dubbi, per poi interrogarli sui loro problemi più urgenti. Un modo di fare filosofia autenticamente socratico, perchè dialettico e maieutico, che ha affascinato i partecipanti al dibattito, motivandoli a riflessioni ulteriori sulla fatica quotidiana necessaria a ‘diventare ciò che sei’, come scriverà Nietzsche, che pure fu un critico aspro di Socrate.
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