Dopo il raggiungimento di un’intesa sull’ordine del giorno al decreto Covid sul coprifuoco, e nel giorno in cui si vota la mozione di sfiducia al ministro della Salute Speranza, la maggioranza trova la quadra su un altro dossier politicamente caldo, il ddl Zan. Si è infatti sbloccato il disegno di legge contro l’omotransfobia al Senato: è stato incardinato nella commissione Giustizia dopo settimane di polemiche, rimpalli pressing e resistenze. Messa ai voti la calendarizzazione, è passata con 13 sì e 11 no. A chiedere da tempo l’avvio della discussione sono Pd, M5s, Leu e Italia viva. Contrario il centrodestra. Il provvedimento è stato approvato in prima lettura alla Camera il 4 novembre 2020.
Zan: finalmente ora può iniziare discussione per approvazione definitiva
«La legge contro omotransfobia, misoginia e abilismo è stata calendarizzata in Commissione Giustizia al Senato. Finalmente ora può iniziare la discussione anche in questo ramo del Parlamento, per l’approvazione definitiva», ha scritto su Twitter il deputato dem Alessandro Zan.
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Cei, serve dialogo, sentire anche voce cattolici
Sul tema sono intervenuti i vescovi. «Sentiamo il dovere di riaffermare serenamente la singolarità e l’unicità della famiglia, costituita dall’unione dell’uomo e della donna», ha sottolineato la Cei, la Conferenza episcopale italiana. «Auspichiamo quindi che si possa sviluppare nelle sedi proprie un dialogo aperto e non pregiudiziale, in cui anche la voce dei cattolici italiani possa contribuire alla edificazione di una società più giusta e solidale». «Una legge che intende combattere la discriminazione – hanno aggiunto i vescovi – non può e non deve perseguire l’obiettivo con l’intolleranza, mettendo in questione la realtà della differenza tra uomo e donna».
Ostellari (Lega): maggioranza spaccata, sarò relatore per garantire tutti
Secondo il senatore leghista Andrea Ostellari, presidente della commissione Giustizia a palazzo Madama, «il voto sul calendario dei lavori ha certificato che, in commissione Giustizia, la maggioranza è spaccata. Al successivo incardinamento del disegno di legge Zan, seguiranno le audizioni e il dibattito sulle proposte emendative». «Il regolamento – ha aggiunto – prevede che il relatore di ciascun disegno di legge sia il presidente della commissione, che ha la facoltà di delegare questa funzione ad altri commissari. Poiché sono stato confermato presidente, grazie al voto della maggioranza dei componenti della Commissione, per garantire chi è favorevole al ddl e chi non lo è, tratterrò questa delega».