Perché è contraria?
«Primo: le cose calate dall’alto non hanno mai funzionato. Secondo: Forza Italia rischia di scomparire all’interno di questa fantomatica federazione».
A suo avviso cosa dovrebbe fare Forza Italia per recuperare il consenso perduto in questi anni? Insomma per riprendersi la golden share della coalizione?
«C’è bisogno di un’offerta politica più ampia, al centro c’è uno spazio enorme. I tentativi che sono stati fatti da parte di Renzi e Calenda non mi sembra abbiano portato risultato clamorosi. Altra cosa è Forza Italia che con la sua storia può riprendersi la scena e intercettare quell’elettorato».
Come?
«Dobbiamo smettere di inseguire la Lega peraltro su posizioni non condivisibili, penso al ddl Zan. O penso ancora alle questione dei migranti. Dunque, o Forza Italia ritrova il centro del suo impegno politico o inseguendo gli altri muore».
Quanto è grande questo malessere dentro il partito di Silvio Berlusconi?
«Negli ultimi due giorni si sono espressi diversi esponenti di peso. E penso che domani alla riunione dei gruppi parlamentari potrebbero palesarsi altri. D’altro canto, la posizione di Berlusconi è già cambiata, e anche Tajani si è espresso in maniera diversa».
Se le ponessero davanti due scenari: federazione con la Lega o contenitore centrista con Renzi e Calenda. Quale sceglierebbe?
«Forza Italia ha una storia, nasce su posizioni liberali. Eviterei di creare ulteriore confusione agli elettori».
Qual è la differenza fra la destra nella quale lei ha militato e la destra di Salvini?
«La destra sociale era attenta ai diritti nel campo del lavoro, guardava con attenzione ai ceti più deboli. Ecco, quella destra sarebbe stato favorevole al blocco dei licenziamenti. La posizione di Salvini sul blocco dei licenziamenti è durata un quarto d’ora. Non mi ritrovo nella destra della Lega. Punto».
Lei a certo punto diventa una supporter di Conte e aderisce al gruppo parlamentare dei costruttori. Si è pentita?
«In quel momento Forza Italia era sdraiata sulle posizioni di Salvini e Meloni che urlavano al voto al voto nel pieno di una pandemia. Ma si può? Semplicemente ho sposato l’idea di un partito che avrebbe potuto sostenere un esecutivo, come chiedeva il Capo dello Stato».
Come è stato il ritorno a Forza Italia?
La considerano una traditrice? «Sono uscita dal gruppo di Fi ma ho sempre continuato a rapportarmi con i colleghi. Il distacco vero e proprio non c’è mai stato. Dopodiché ho avuto una serie di colloqui con vari colleghi, con il capogruppo, e infine c’è stata la telefonata con Berlusconi»
Che ha suggellato il suo ritorno.
«Sì, il presidente mi ha chiamato e come prima cosa mi ha detto: “Ci siamo sempre voluti bene e dobbiamo continuare. Come hai visto Forza Italia adesso è al governo, come tu auspicavi”».
7 giugno 2021 (modifica il 7 giugno 2021 | 12:28)
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