Nella capitale Gualtieri batte Michetti
«Sarò il sindaco di tutte le romane, di tutti i romani e di tutta la città. Inizia un lavoro straordinario per rilanciare Roma e per farla crescere, per farla diventare più inclusiva e per farla funzionare». Così Roberto Gualtieri, in una dichiarazione al suo comitato ha commentato la vittoria. A Roma alla vigilia il centrosinistra era fiducioso, anche se Enrico Michetti partiva con 3 punti di vantaggio su Roberto Gualtieri: 30,14% contro 27,03%. Nella Capitale, a far sperare il centrosinistra erano state le dichiarazioni di voto in favore di Gualtieri arrivate dal leader del M5s, Giuseppe Conte, e da Carlo Calenda che, da candidato sindaco, al primo turno ha ottenuto quasi il 20% (19,81%). Nessun endorsement, invece, dalla sindaca uscente, Virginia Raggi.
A Torino vince Lo Russo contro Damilano
«Lunedì 25 annuncerò la Giunta comunale, mi prendo questa settimana di verifica per individuare le migliori figure da inserire in squadra. La vicesindaca sarà una donna». Così Stefano Lo Russo, commentando la sua vittoria a sindaco di Torino. Anche nel capoluogo piemontese non ci sono stati né l’apparentamento Pd-M5s né una dichiarazione di voto della sindaca uscente Chiara Appendino. A rassicurare il centrosinistra era già stato l’esito del primo turno: il suo candidato Stefano Lo Russo aveva ottenuto quasi cinque punti in più (43,86%) di quello del centrodestra, Paolo Damilano, candidato di Torino Bellissima e del centrodestra che si era fermato al 38,9% due settimane fa.
A Trieste vince Dipiazza
Roberto Dipiazza è, per la quarta volta, sindaco di Trieste. Candidato del centrodestra, ha vinto il ballottaggio contro il candidato del centrosinistra, Francesco Russo, autore tuttavia di una incredibile rimonta. Russo partiva da quasi 16 punti di svantaggio. Alla fine Dipiazza è stato confermato sindaco con il 51,3% % dei voti. Il voto è avvenuto in una città scossa negli ultimi giorni dalla protesta dei lavoratori del porto contro il green pass obbligatori per i luoghi di lavoro. Diverse e partecipate le manifestazioni no vax e no pass in città.
A Varese confermato il centrosinistra
A Varese confermato il primo cittadino uscente Davide Galimberti, candidato dal centrosinistra in una coalizione che comprende anche M5s. In vantaggio già al primo turno (con il 48% delle preferenze) Galimberti ha vinto con il 53,2% mentre l’avversario di centrodestra, il leghista Matteo Bianchi si è fermato al 46,8%. Una sconfitta, quella di Varese, soprattutto per la Lega, visto che qui è stato fondato il movimento e che queste terre hanno dato i natali, non solo al padre del Carroccio, Umberto Bossi, ma anche al governatore lombardo Attilio Fontana, ad alcuni dei ministri di punta della squadra leghista del governo Draghi (Giorgetti e Garavaglia), oltre che all’ex ministro e presidente della Lombardia, Roberto Maroni, sul quale inizialmente aveva puntato il centrodestra per riprendersi la città, poi costretto a fare un passo indietro per motivi di salute
Savona torna al centrosinistra
Savona torna al centrosinistra dopo cinque anni di governo del centrodestra. Dopo lo scrutinio di 51 sezioni su 61 l’avvocato Marco Russo ha cinto con il 62,2% dei voti contro il 37,8 dell’ex primario dell’Ospedale San Paolo Angelo. Russo è stato sostenuto da lista Articolo Uno-Partito Democratico, Patto per Savona, Riformiamo Savona e Sinistra per Savona. Su Schirru puntava il presidente della Regione Giovanni Toti con la lista Toti per Savona, Lega Salvini Liguria, Fratelli d’Italia, Lista civica Schirru, Andare Oltre, Forza Italia e Unione di Centro. A Savona non correva la sindaca uscente uscente Ilaria Caprioglio, che aveva vinto cinque anni fa sostenuta da una maggioranza di centrodestra.