Il sindaco di Milano ospite della kermesse di Matteo Renzi: «Non credo molto al tema del partito di centro ma a un’interpretazione in modo moderato di tematiche radicali: ambiente, diritti, equità sociale»
«È al secondo mandato come sindaco e al primo come leader nazionale». Così Renzi introduce sul palco della Leopolda il primo cittadino di Milano Beppe Sala. Una presenza non scontata e forse l’unica politicamente significativa alla kermesse di Italia viva, che alle ultime Comunali aveva appoggiato il candidato del centrosinistra. E a chi gli chiede il motivo per cui sia alla Leopolda, in un momento così delicato e impopolare per Renzi, Sala risponde così: «Perché sono qui? Io vado dappertutto, sono un uomo libero».
Non è un mistero che il leader di Italia viva stia lavorando alla costruzione di un nuovo contenitore politico moderato. Ma su questo punto il sindaco di Milano è piuttosto dubbioso: «Non credo molto al tema del partito di centro. Io credo a un’interpretazione in modo moderato di tematiche radicali: ambiente, diritti, equità sociale. Dipende come le interpretiamo». E poi: «Non è che non c’è più destra e sinistra: c’è però una parte di destra che non m i piacerà mai. Ma per i giovani questa distinzione conta sempre di meno. Bisogna trovare delle formule per stare insieme per il bene del Paese, e in questo momento il bene del Paese è vaccinare e ripartire economicamente».
Dopo Sala, sempre nel solco degli ex manager passati al timone di una grande città, arriva anche Marco Bucci da Genova: «Abbiamo ricostruito il ponte Morandi e abbiamo dimostrato che quando tutti ci rimbocchiamo le maniche noi italiani siamo capaci di fare cose che lasciano il segno nel mondo». Bucci, uomo di centrodestra, a giugno correrà per il bis e con discrete probabilità sarà appoggiato anche da Italia viva. A completare il trio con fascia tricolore arriva anche il sindaco di Firenze Dario Nardella, che venerdì, prima di sbarcare alla Leopolda, aveva presentato il libro del ministro M5S Luigi Di Maio
nella zona più rossa (politicamente parlando) della città: «Chi vedrei bene come prossimo presidente della Repubblica? Non chiedete a me, io mi devo occupare di finire la tramvia».
20 novembre 2021 (modifica il 20 novembre 2021 | 23:20)
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Claudio Bozza, inviato a Firenze , 2021-11-20 21:27:10
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