Oggi il governo Draghi approva il nuovo decreto sul Super Green pass. Prima la cabina di regia politica, poi una riunione con le Regioni, quindi un incontro con il Cts. E infine, in serata, il consiglio dei ministri che varerà le nuove regole in vigore dal primo dicembre. La Certificazione Verde Covid-19 servirà per andare in ristoranti, bar, teatri, cinema e stadi, mentre per lavorare basterà il test del tampone. Di cui sarà abbreviata la durata: da 72 a 48 ore per il molecolare, da 48 a 24 ore per l’antigenico. I nuovi divieti dovrebbero scattare da subito secondo i governatori o in zona gialla. Mentre all’orizzonte c’è anche l’obbligo vaccinale per tutti i dipendenti del settore pubblico e privato. Che però non sarà in questo decreto.
Il dubbio di Draghi
Il nodo ancora da sciogliere per l’esecutivo è quello del momento in cui debbono scattare i divieti per i non vaccinati. Repubblica scrive che il governo è diviso come sempre tra aperturisti e rigoristi. I ministri del Partito Democratico e di Forza Italia, insieme al responsabile della Salute Roberto Speranza, vorrebbero escludere da subito i No vax da ogni luogo di svago già in zona bianca a partire dal primo dicembre. Nella maggioranza solo la Lega di Salvini esprime perplessità sul punto. Ma la novità è che i presidenti di Regioni come Lazio, Campania, Toscana, Puglia, Lombardia e Veneto spingono per la linea dura. Per questo alla fine in Cabina di Regia stamattina arriveranno due testi. Il Green pass rafforzato sarà soltanto in zona arancione (con la possibilità di far scattare alcune restrizioni anche in giallo) oppure da subito?
Ma la novità più rilevante è quella che riguarda l’obbligo di vaccinazione per tutto il comparto sicurezza e difesa e per tutto il personale scolastico. È una delle novità più clamorose. Sono rispettivamente 1,2 milioni e 500 mila dipendenti, in totale 1,7 milioni di persone. Ovvero polizia, carabinieri, Guardia di Finanza, Esercito, Aeronautica, Marina e Polizia Penitenziaria. Ma alcune sigle sindacali sono ostili al provvedimento. A tutti – spiega il quotidiano – verrebbe concesso poco meno di un mese, ovvero fino al 15 dicembre per adeguarsi. Poi scatterebbe la sospensione dal servizio e dallo stipendio.
L’obbligo vaccinale per poliziotti, militari e insegnanti?
L’obbligo vaccinale per le forze di sicurezza e gli operatori scolastici è dato però soltanto per probabile, mentre il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta vorrebbe estenderlo ai dipendenti della Pubblica Amministrazione. O almeno a quelli che lavorano a contatto con il pubblico. Nel nuovo provvedimento sono quindi certi:
- la riduzione della durata del Green pass: l’idea iniziale era di portarlo da 12 a 9 mesi ma dopo la riduzione dei tempi per la somministrazione della terza dose si potrebbe arrivare a 7-8 mesi;
- l’obbligo di booster per tutti i sanitari e i lavoratori delle Rsa; da valutare la possibilità di estenderlo alle altre categorie;
- i limiti ai non vaccinati che potrebbero ricorrere al tampone solo per il lavoro e per usufruire dei servizi essenziali;
- il taglio della durata dei test: come detto, da 72 Super Green pass, le Regioni: «Meno restrizioni per i vaccinati in zona rossa e arancione». Il governo: «Terza dose dopo 5 mesi» a 48 ore per il tampone molecolare, da 48 a 24 ore per l’antigenico. La decisione provocherà molto probabilmente un salasso per i No vax.
Alla fine è probabile che il trasporto pubblico locale non farà parte della stretta. Possibile che venga previsto l’obbligo di Green pass per treni e bus a media percorrenza. Ovvero dei mezzi di trasporto dei pendolari. Ci vorrà ancora il Green pass per i treni ad alta velocità.
Green pass rafforzato
Per l’entrata in vigore due sono le date sul tavolo: lunedì 29 novembre, quindi lunedì prossimo, o il primo fine settimana di dicembre. Le misure saranno comunque già operative per la festa dell’Immacolata, quando milioni di italiani che in quei giorni si sposteranno nelle località sciistiche. Servirà anche una modifica della norma sul sistema dei colori per legarla al Super green pass, altrimenti al superamento di determinati parametri le limitazioni scatterebbero comunque. Si sta valutando di introdurre nuovamente l’obbligo di mascherina all’aperto anche in zona bianca. La misura sarà valutata anche tenendo conto del fatto che sulla mascherina al chiuso molti governatori si stanno muovendo in autonomia. C’è poi il tema dei controlli nei confronti di chi arriva dagli Stati esteri dove è alto il numero di contagi. Chiaro il riferimento ai paesi dell’Europa dell’est da cui oggi arriva, secondo i governatori delle regioni confinanti, il nuovo contagio.
Friuli-Venezia Giulia zona gialla da lunedì 29 novembre?
Intanto, scrive La Stampa, è il Friuli-Venezia Giulia la regione maggiore indiziata per la zona gialla da lunedì 29 novembre. Ieri il bollettino del ministero della Salute ha riportato altri 10.047 contagi e 83 decessi, un numero che non si vedeva da giugno. Il tasso di positività è tornato all’1,5%. I dati di Agenas dicono che sei regioni hanno i numeri delle terapie intensive in crescita. L’altra candidata per la zona gialla da lunedì è la provincia autonoma di Bolzano: in Alto Adige è già tornato anche il coprifuoco. L’altra regione con numeri inquietanti era fino a qualche giorno fa le Marche.
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Scritto da Alessandro D’Amato perwww.open.online il 2021-11-24 03:57:05 ,