Il presidente M5S: «Lavoreremo perché la legislatura in corso arrivi alla scadenza naturale». Poi sul Movimento: «Ha qualche incertezza, ma si ricompatterà»
Il futuro del Movimento, ma anche i rapporti con Beppe Grillo e le scelte per il Quirinale: Giuseppe Conte traccia l’orizzonte dei Cinque Stelle nel corso di una intervista con il vice direttore Venanzio Postiglione per Corriere.it.
Il governo
«Lascerei Draghi lavorare», dice il presidente M5s, che aggiunge: «Sbagliato prendere per la giacchetta il presidente del Consiglio un giorno sì e l’altro pure». Il leader del Movimento loda l’operato del governo sulla campagna vaccinale. E assicura: «Non sono un aruspice, ma lavoreremo perché la legislatura in corso arrivi alla scadenza naturale. È un’anomalia che si debba interrompere una legislatura e che i governi in Italia durino così poco».
Il Quirinale
Sul futuro capo dello Stato Conte apre a un dialogo ampio, che vada oltre gli schieramenti e ele coalizioni. Per il Colle serve «un confronto fra gruppi, e per quando ci può essere tra un’area progressista e una di destra. Quando si ragiona di una figura che rappresenta l’unità del Paese serve uno sforzo e uscire da uno steccato, da un’area, e dialogare anche con le forze di destra».
I Cinque Stelle
«Sarà un movimento, non un partito di senso tradizionale, una struttura leggera, avremo una maggiore articolazione interna e una più precisa distinzione di ruoli e figure», ha detto l’ex premier. Conte commenta anche le difficoltà che ha il Movimento: «Stiamo attraversando una fase di nuova costruzione, di rifondazione, un nuovo corso che richiede tempo per dipanarsi, il senso di una comune immedesimazione non ancora si dispiega in tutte le componenti del movimento. È comprensibile che ci sia ancora qualche atteggiamento di incertezza, ma nella stragrande maggioranza del movimento c’è una grande disposizione».
Gli alleati
Conte parla anche dell’alleanza progressista. Con il Pd — spiega — «c’è un dialogo privilegiato», ma il concetto di «subalternità la escluderei proprio, se dovessimo riflettere su questo forse la subalternità è più del Pd, che ci ha seguito» su varie battaglie M5S, tra queste «il taglio dei parlamentari, il rdc, il superbonus. Però, ripeto, quello della subalternità è un concetto che respingo. Se lavoriamo con loro non vogliamo omaggiare nessuna egemonia, siamo due forze diverse che possono arricchire il campo progressista».
Palazzo Chigi
Conte parla anche dei mesi a Palazzo Chigi. «Nostalgia? Direi di no, anche perché quando ho assunto quell’incarico ero perfettamente consapevole che era un incarico temporalmente definito e che sarebbe stato una parentesi. Non ho mai pensato di vivere quell’esperienza troppo a lungo. Ho lasciato quell’esperienza serenamente, penso di aver fatto il mio dovere, sono stato a posto con la mia coscienza e questo mi ha consentito di uscire da Palazzo Chigi col sorriso».
Grillo
Conte commenta anche le voci di divergenze con il garante. «Il mio rapporto con Beppe Grillo? Ci sentiamo molto spesso e, al di là della narrazione corrente, sono buoni i nostri rapporti. C’è grande rispetto per la sua figura, per il suo ruolo di garanzia, per quello che ha fatto e continuerà a fare».
29 novembre 2021 (modifica il 29 novembre 2021 | 18:11)
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Emanuele Buzzi , 2021-11-29 16:30:55
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