In una domanda citato il Dl errato, nell’altra destinati fondi a Msf che per non pu accettarli. Ironie e critiche tra i parlamentari
Una doppia gaffe a dir poco imbarazzante. Due domande, due scivoloni. La prima riguarda i fondi delle restituzioni. Tra i destinatari dei soldi frutto dei tagli allo stipendio dei parlamentari risulta anche Medici senza Frontiere, a cui spetterebbe il 17,82% dei 4 milioni stanziati, ossia circa 712mila euro). L’associazione per in una nota prende le distanze: Ringraziamo i tanti iscritti del Movimento 5 Stelle che hanno scelto Medici senza frontiere tra le organizzazioni a cui destinare le restituzioni dei portavoce. Tuttavia, in quanto organizzazione medico-umanitaria impegnata nelle emergenze e nei conflitti in tutto il mondo, non possiamo ricevere fondi da movimenti politici, a garanzia della nostra indipendenza, imparzialit e neutralit.
L’altro errore che rischia di complicare ancora la vita ai Cinque Stelle nuova grana per Giuseppe Conte. Una svista che ha fatto sobbalzare i vertici quando venuta a galla: il quesito sulla adesione al due per mille — votato tra luned e marted e che ha visto la vittoria netta dei s (con quasi il 72% dei consensi) al centro di un giallo. Approvi la proposta di richiedere l’accesso al finanziamento del 2×1000 e al finanziamento privato in regime fiscale agevolato mediante iscrizione al registro nazionale di cui al DL 143/2013? la domanda sottoposta al vaglio degli attivisti. Ma, come sottolinea l’Adnkronos e come rimarca anche l’ex Cinque Stelle — ora deputato di Fratelli d’Italia Walter Rizzetto —, il DL 143/2013 non esiste. Esiste invece il DL 149/2013, e riguarda l’abolizione del finanziamento pubblico diretto, disposizioni per la trasparenza e la democraticit dei partiti e disciplina della contribuzione volontaria e della contribuzione indiretta in loro favore.
A controllare con attenzione si scopre che il Decreto ministeriale 143/2013 posto in votazione dal Movimento ha come oggetto il regolamento recante determinazione dei corrispettivi da porre a base di gara nelle procedure di affidamento di contratti pubblici dei servizi relativi all’architettura ed all’ingegneria. Hanno quindi sbagliato la domanda. Chapeau, commenta su Facebook Rizzetto. Dopo il gelo di Beppe Grillo dei giorni scorsi e alcune perplessit interne sull’opportunit del voto, la notizia dell’errore ha presto fatto il giro delle chat, suscitando a seconda dei casi o sdegno o ironia da parte dei parlamentari. Se ci si mette in mano ai soliti noti normale finire cos., commenta un M5S. C’ chi punta il dito contro un episodio di grave sciatteria, l’ennesimo dopo il caso Rai. Chiss quali saranno le conseguenze.
Stiamo parlando di un refuso che non ha nessuna incidenza sul quesito e sul voto, in quanto era chiaro l’intento della proposta che veniva messa in votazione. spiega Vito Crimi che ha curato la pubblicazione della domanda sul blog. Era una indicazione superflua. E’ assolutamente indifferente dal punto di vista del voto. Parlare di non conoscenza delle leggi… come al solito si trascende su qualcosa di irrilevante, , prosegue
Anche l’avvocato Lorenzo Borr, legale che spesso ha rappresentato gli espulsi dal Movimento, non teme strascichi: evidentemente un refuso, l’oggetto del quesito era sufficientemente chiaro e non ritengo che l’aver indicato un numero per un altro infici la delibera. L’inciampo per un po’ la foto istantanea dello stato dell’arte.
1 dicembre 2021 (modifica il 1 dicembre 2021 | 13:11)
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Emanuele Buzzi , 2021-12-01 12:12:14
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