di Kevin Carboni
Paghe basse, turni massacranti, nessuna tutela sul lavoro e un algoritmo come capo. Sono queste le condizioni di 4 milioni di lavoratori e lavoratrici del settore delle consegne a domicilio, impiegati in Unione europea dalle grandi piattaforme digitali come Deliveroo o Glovo. Per questo la Commissione europea ha deciso di varare una nuova direttiva che imporrà l’assunzione e la regolarizzazione, come dipendenti a tutti gli effetti, di tutte le persone impiegate delle piattaforme digitali.
Ben 4,1 milioni di lavoratori e lavoratrici potranno finalmente ritornare sotto la tutela del diritto, grazie alla manovra inserita nel nuovo pacchetto sul lavoro che la Commissione europea presenterà l’8 dicembre. La direttiva, messa a punto dal commissario Nicolas Schmit, sancirà come lavoro subordinato a tutti gli effetti qualunque prestazione svolta per le piattaforme digitali. All’interno della copertura giuridica rientreranno dunque tutte le persone che lavorano per le varie piattaforme, quindi anche gli autisti di Uber o di altre aziende.
L’assunzione darà quindi accesso diretto a tutta una serie di tutele finora precluse ai lavoratori e alle lavoratrici di questo settore, come la previdenza sociale. Mentre la direttiva non imporrà l’obbligo di stipulare contratti a tempo indeterminato, ma i limiti temporali di assunzione saranno basati sulle normative nazionali. In Italia, per esempio, i contratti a termine non possono superare i 36 mesi (48 con la conciliazione). Inoltre, le nuove norme regoleranno anche gli algoritmi di gestione e valutazione degli impiegati, imponendo alle aziende la pubblicazione dei criteri secondo cui operano questi algoritmi, così da rendere i lavoratori e le lavoratrici consapevoli di come vengono prese le decisioni sul loro operato.
Proprio la presenza degli algoritmi è la prova usata dalla Commissione europea contro le piattaforme digitali per dimostrare che l’attività di addetti alle consegne, autisti e altri non può essere considerata come autonoma, ma a tutti gli effetti subordinata. Una volta che la direttiva sarà approvata anche da Parlamento e Consiglio europeo diventerà una legge a cui tutti gli stati membri dovranno uniformarsi e che tutte le aziende dovranno rispettare. Secondo Bloomberg, il costo della nuova legge per il settore potrebbe essere di 4,5 miliardi di euro in più all’anno, e comportare un aumento del costo delle app di consegna. Dall’altra parte però, gli stati membri potrebbero ricevere un potenziale incremento di contributi fiscali di 4 miliardi in più all’anno.
Tuttavia, l’obbligo di assunzione potrebbe anche portare alcune aziende a cercare delle scappatoie per risparmiare, come il ricorso a terze parti, cioè intermediari a cui le società delegano il compito di trovare il personale, le quali non hanno alcun obbligo di assunzione. In Italia la Procura di Milano ha indagato Uber Eats e le sue società di intermediazione. Una di queste è stata condannata per caporalato in primo grado, mentre Uber per un periodo è stata commissariata. In Italia finora le società che hanno avviato un percorso di subordinazione dei fattorini sono Just Eat e Mymenu.
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www.wired.it
2021-12-07 06:00:00