Respinto il ricorso presentato da una dozzina di parlamentari del Gruppo Misto che ritenevano violati il loro diritto di partecipare alle sedute dei due rami del parlamento
L’obbligo di
green pass vale anche per i parlamentari
: lo ha stabilito la Corte Costituzionale risolvendo un conflitto di attribuzione che era stato sollevato da alcuni componenti di Camera e Senato. Viene dunque confermata la legittimità delle delibere con le quali entrambe le assemblee avevano introdotto l’obbligo di certificazione per deputati e senatori ed è stata in questo modo respinta la richiesta di una dozzina di parlamentar
i del gruppo misto «L’Alternativa c’è» e dall’ex M5S Gianluigi Paragone.
La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibili tutti i ricorsi presentati contro il green pass a Montecitorio e Palazzo Madama: le motivazioni verranno depositate nei prossimi giorni. «La Corte ha ritenuto che dai ricorsi non emerga alcuna manifesta lesione delle attribuzioni proprie dei parlamentari e che spettino all’autonomia delle due Camere l’interpretazione e l’applicazione dei rispettivi regolamenti» sottolinea un comunicato della Consulta.
I promotori del ricorso lamentavano la menomazione dei loro poteri stabiliti dalla Costituzione ma anche le modalità con l’obbligo del green pass era stato introdotto per chi siede nei due rami del Parlamento. Il provvedimento era stato introdotto infatti da delibere degli organi interni delle due Camere. Più in generale i firmatari del ricorso ritenevano violato l’articolo 64 della Carta e «compressa, su tutte, la partecipazione dei singoli parlamentari al procedimento legislativo, oltre che leso il libero svolgimento del loro mandato».
15 dicembre 2021 (modifica il 15 dicembre 2021 | 20:41)
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, 2021-12-15 19:04:07
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