di Chiara Dilucente
Dopo l’approvazione del decreto legge “festività” contro Covid-19 da parte del Consiglio dei ministri sulle nuove misure da adottare per contrastare la diffusione della variante omicron di Sars-cov-2, arriva l’ufficialità dal ministero della Salute per la somministrazione della terza dose di vaccino nei giovani di 16-17 anni e in un range 12-15 anni per i soggetti fragili. Le somministrazioni, per il momento esclusivamente con il vaccino Comirnaty di Pfizer, inizierebbero a partire dal 27 dicembre.
I tempi e le modalità di somministrazione
Come si legge sul sito del Consiglio dei ministri, vista la nuova circolare del ministero della Salute, firmata dal direttore generale Prevenzione Gianni Rezza e in base a quanto stabilito dalla Commissione tecnico-scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), il commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo ha aperto la possibilità di effettuare le terze dosi di vaccino contro Covid-19 per tutti i giovani di 16 e 17 anni e per i soggetti con elevata fragilità – motivata da malattie concomitanti o preesistenti – della fascia d’età tra 12 e 15 anni, che sono a rischio di sviluppare forme gravi di Covid-19.
“Al momento per queste categorie sarà possibile utilizzare solo il vaccino Pfizer/BioNTech indipendentemente dal vaccino utilizzato per un ciclo primario – prosegue la nota – secondo le tempistiche e modalità già raccomandate”. Riporta ancora la circolare: “Si specifica che restano valide le priorità di accesso all’immunizzazione e le raccomandazioni relative ai soggetti a partire dai 18 anni di età”. Secondo quanto riporta Ansa, Aifa si pronuncerà su tutti gli adolescenti tra i 12 e i 15 anni entro il mese di gennaio.
Dose di richiamo: allo studio il passaggio da 5 a 4 mesi
È proprio sulle modalità di vaccinazione che sono previste ulteriori novità: alla luce delle disponibilità di vaccini, si legge sempre sul sito del Consiglio dei ministri, Figliuolo sta organizzando il dispositivo per anticipare a 4 mesi la somministrazione delle terze dosi dando priorità alle persone anziane e a quelle fragili. È quanto è emerso anche dalla conferenza stampa tenuta dal ministro della Salute Roberto Speranza, il coordinatore della Commissione tecnico-scientifica (Cts) Franco Locatelli e il portavoce del Cts Silvio Brusaferro il 23 dicembre per illustrare l’andamento dell’epidemia e confermato anche dalla circolare del Ministero della salute. La possibile data di avvio dei richiami verrà comunicata dopo un confronto tecnico con le regioni e le province autonome.
Da dove nasce l’esigenza di ridurre i tempi per la dose di richiamo? A causa dell’aumento dei contagi e della larga diffusione della variante omicron (ricordiamo che la prevalenza di questa variante è stata già accertata al 28% dei nuovi casi). Come riportato nella circolare del ministero della Salute, infatti, la riduzione dei tempi di somministrazione minimi è raccomandata “alla luce delle attuali evidenze sull’impatto epidemiologico correlato alla maggiore diffusione della variante omicron e sull’efficacia della dose booster nel prevenire forme sintomatiche di Covid-19 sostenute dalla variante”.
Infatti, si può leggere nella sezione dedicata alla nuova variante di Sars-cov-2 dell’Istituto superiore di sanità (Iss), i vaccini restano indispensabili per ridurre il rischio di malattia grave e morte contro la variante delta, che tuttora rimane la variante prevalente in Italia. Ma non solo: i risultati di uno studio di efficacia vaccinale condotto nel Regno Unito – che deve essere ancora sottoposto alla revisione tra pari – sebbene indichino, in caso di variante omicron, una diminuzione della capacità dei vaccini di proteggere da infezione e dalla malattia lieve, evidenziano comunque la capacità di prevenire i casi gravi di Covid-19.
La dose di richiamo, inoltre, fornirebbe un significativo aumento della protezione contro la malattia lieve ed è probabile che fornisca una protezione ancora maggiore contro le forme gravi della malattia. “I risultati di questo studio”, chiosa l’Iss, “sottolineano l’importanza di aumentare la copertura vaccinale con le dosi booster”.
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www.wired.it
2021-12-24 15:13:50