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(di Antonio Pisani)
Dai container a
piccoli manufatti in cemento, per poi diventare negli anni delle
villette del tutto simili a quelle che si vedono nei villaggi
vacanza. È il ‘quartiere’ interamente abusivo realizzato a
Castel Volturno, comune del litorale casertano, dal clan
Belforte di Marcianise, a partire dal 1980, quando ancora la
località balneare era gettonata e frequentata da migliaia di
cittadini casertani e napoletani, e tutti ci tenevano a
costruirsi il proprio ‘buen retiro’ tra la verde pineta e le
dune che caratterizzano la lunga fettuccia costiera castellana.
Uno scempio ambientale noto a tutti, anche ai tanti
amministratori locali succedutisi nel tempo, su cui è
intervenuta ora la magistratura, con un’indagine della Procura
di Santa Maria Capua Vetere che ha emesso un decreto di
sequestro preventivo per 43 immobili edificati su suolo
demaniale, di cui sette occupati da prossimi congiunti dei due
capi e fondatori del clan, Salvatore e Domenico Belforte, da
anni in carcere. Nelle villette finite sotto sequestro c’erano,
a godersi le vacanze, la sorella e il fratello dei due boss,
ovvero Rosa e Pasquale, con i loro stretti parenti, in totale
una ventina di appartenenti alla famiglia criminale casertana,
tra le complessive 65 persone identificate e sgomberate dai
carabinieri e dalla Guardia Costiera dell’ufficio marittimo di
Pozzuoli.
Furono proprio Salvatore e Domenico ad iniziare insieme al
fratello Pasquale, imprenditore edile, l’edificazione del
‘villaggio’ alla località Bagnara di Castel Volturno. In quegli
anni i boss e i familiari si arrangiavano in abitazioni di
fortuna, in container e poi in manufatti in cemento, ma comunque
passavano tutti insieme le vacanze estive.
Le gravi vicissitudini giudiziarie degli ultimi anni, tra
arresti e pentimenti, hanno oggettivamente depotenziato la
potente conventicola operante nell’area di Terra di Lavoro compresa tra
la città di Marcianise e il capoluogo Caserta: i capi Salvatore
e Domenico sono finiti in carcere, così tanti familiari tra
mogli, figli, nuore e generi, ma il quartiere vacanze dei
Belforte è cresciuto, diventando un’enclave, quasi un villaggio
privato che ogni estate si anima. E così l’arrivo di carabinieri
e guardia costiera ha in pratica interrotto le vacanze agli
esponenti della famiglia Belforte.
Il provvedimento di sequestro preventivo emesso dalla Procura
sammaritana (procuratore Pierpaolo Bruni e sostituto Nicola
Camerlingo) è stato anche convalidato dal giudice per le
indagini preliminari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
L’indagine che ha portato al sequestro è stata voluta
dall’ufficio inquirente, ed effettuata dai Carabinieri di
Mondragone (Reparto territoriale e Tenenza di Castel Volturno) e
dalla Guardia Costiera, anche per dare un segnale alla
cittadinanza, dal momento che nessuna denuncia o segnalazione di
abusivismo è arrivata alle forze dell’ordine e alla
magistratura.
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