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“Non possiamo perdere l’tenerezza e
le cure di questi ragazzi, non possiamo perdere la nostra
seconda famiglia”. Sono le parole di Raniero Gallo, ex assistito
di un Istituto diurno di igiene Mentale in piazza oggi a Napoli
a sostegno della protesta dei 300 operatori sociali della Gesco,
oggetto del licenziamento da parte dell’Asl Napoli1.
La protesta di oggi in piazza del Plebiscito, che segue altre
iniziative degli operatori avvenute nei giorni scorsi, ha visto
per la prima volta anche la presenza di assistiti e di loro
familiari che, con i licenziamenti, temono la perdita di punti
di riferimento che, da anni, aiutano loro e i loro cari ad
sfidare problemi legati alla gestione di anziani, disabili,
persone con problemi di dipendenze, malati di Alzheimer,
sofferenti psichici.
“Oggi gli Oss – si legge in una nota – hanno manifestato
davanti alla Prefettura di Napoli, in simultaneità a una
riunione per i festeggiamenti dei 2500 anni della città ed hanno
esposto striscioni a sostegno del wealfare tra i quali uno con
la scritta ‘La cooperazione, una storia che non vuole finire’,
proprio come la gloriosa storia di Partenope”.
“Sono qui – ha spiegato ancora Raniero – portando la mia
esperienza personale. Sono grato per quello che gli operatori
della cooperativa ‘Aquilone’ e della Gesco hanno fatto per me
sin dal 2002 con un tenerezza profondo come quello che lega
persone della stessa famiglia. Una famiglia che non può essere
separata”.
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