A Parma elezioni «vietate» alle donne (e il M5S è sparito nella sua ex capitale)- Corriere.it

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di Alessandro Trocino

Per la sfida a sindaco dieci uomini in campo: per il centrosinistra c’ Guerra, voluto da Pizzarotti e Bonaccini. Il centrodestra corre diviso: Fratelli d’Italia ha un candidato autonomo

DAL NOSTRO INVIATO
PARMA – La Parma che va al voto domenica vive un sentimento misto tra una sorta di alterigia snob — forse un portato storico del Ducato dei Farnese — e una sindrome di Calimero, da citt periferica ignorata dalla malvagia Bologna. Si torna alle urne dopo la fiammata populista del 2011, quando Dirigentopoli fece dimettere Pietro Vignali (poi patteggi due anni per peculato e corruzione)
, e in citt trionfarono i 5 Stelle
. Dieci anni dopo, di quella fiammata rimasta solo cenere.
Nel frattempo il furbo Federico Pizzarotti ha scaricato Grillo. Una nemesi con spreco di paralleli storici: dalla Stalingrado d’Italia alla Waterloo grillina, che quest’anno non presenta n lista n candidato. (Qui il reportage su tutte le citt al voto per le amministrative 2022)

Parma era stata l’avanguardia dell’antipolitica gi a fine anni ’90, quando il dc Elvio Ubaldi fu eletto come civico. Ora tutti si definiscono civici: il favorito, il cattolico di sinistra e docente di Storia del cinema Michele Guerra (mai stato iscritto a Effetto Parma, la lista di Pizzarotti), che per stato assessore di Capitan Pizza; l’ex sindaco Pietro Vignali, ansioso di prendersi una rivincita (mai stato iscritto a Forza Italia), ma ricandidato grazie alla grande amicizia con Gianni Letta; Dario Costi, che si pone come erede di Ubaldi, e che per partecip alle primarie dem e ora sostenuto da Carlo Calenda (senza il simbolo di Azione, per, non sia mai). Solo il patriota Priamo Bocchi, schierato da FdI (Salvini si molto irritato con Meloni), dice a testa alta: Sono uomo di partito.

Dieci candidati, dieci uomini. Praticamente una squadra di calcio, con Pizzarotti in porta e Stefano Bonaccini mister. Non una citt per donne, Parma. Qui i poteri forti sono uomini. Da Gabriele Bui e Cesare Azzali, presidente e direttore della potente Unione industriale, al rettore Paolo Andrei. Fino, ovviamente, al vescovo, Enrico Solmi, interista sfegatato e tradizionalista, sensibile a Guerra (che ha un fratello parroco) ma poco lieto dei s alla cannabis.

Da segnalare l’implosione del Pd, che fino a un mese fa faceva la faccia feroce all’opposizione. I dem locali volevano uno dei loro, ma tra Pizzarotti e Bonaccini c’ un patto di ferro: il primo ha sostenuto alle Regionali il governatore, che lo ha ripagato facendo convergere i dem su Guerra e promettendogli uno scranno. A meno che Pizzarotti non finisca nel cda dell’Iren. Il che sarebbe un bel paradosso, visto che l’azienda gestisce il famoso termovalorizzatore, quello contro cui fece campagna il primo Pizzarotti, ben sapendo che l’opera era inevitabile. E infatti ancora l. Pizzarotti, nel frattempo, si convertito e d lezioni a Roma: Anche la Capitale dovrebbe averne uno.

Il solito giochino populista. Quello che fa dire a tutti che no, l’aereoporto cargo, con il prolungamento della pista, non si deve fare. Ben sapendo che Bonaccini ci ha messo molti soldi e il Comune ha gi detto s. Si far, dunque. Cos come l’allargamento dello stadio Tardini. Il proprietario, l’americano Kyle Krause, vuole metterlo a reddito. Tutti indignati, tutti a dire: spostiamolo. Peccato che Krause abbia gi detto: pago solo se si fa l, altrimenti paga il Comune. Alla fine, si sa chi vincer.

A proposito di soldi, Vignali muove freneticamente le gambe: I debiti? Una favola. Il commissario dimentic di calcolare gli attivi. Ride amaro l’assessore al Bilancio Marco Ferretti: Si era a un passo dal default. Il commissario parl di 870 milioni. In dieci anni li abbiamo portati a 286 mila euro. Senza tagliare i servizi.

Parma ha tradito: non ha sindaci di sinistra da 25 anni e Bologna gliela fa pagare. Romano Prodi regal l’alta velocit a Reggio. Dice Claudio Rinaldi, direttore della Gazzetta: Parma stata dimenticata da Bologna. Colpevolmente l’abbiamo accettato. Vignali indignato: Ci hanno scippato perfino il coro: quest’anno al Regio aprono i bolognesi. Dice Costi: Delrio odia Parma. La sindrome di accerchiamento completa. Parma torna sulle barricate. Come nel ‘22, quando Guido Picelli guid la resistenza al fascista Italo Balbo. La scritta ancora l: Balbo t’ pas l’Atlantic mo miga la Perma (Balbo, hai attraversato l’Oceano Atlantico, ma non il torrente Parma).

8 giugno 2022 (modifica il 8 giugno 2022 | 22:01)



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Alessandro Trocino , 2022-06-08 19:55:08 ,

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