C’è una forte sintonia fra i sindaci del mondo. Europei, sudamericani, asiatici… La rete C40 condivide un’agenda e un lessico”, racconta Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, intercettato fra una conferenza e l’altra al C40 Summit. “Le città, a differenza di tanti governi nazionali, si stanno realmente ponendo il problema della lotta al cambiamento climatico e della sostenibilità. Il concetto della città da 15 minuti, ad esempio, noi a Roma lo abbiamo messo al centro”. Come dirà in seguito, la capitale “sarà un concentrato di green & blue, con un tocco di rosso”, riferendosi all’unione fra politiche ambientali, economia e programmi sociali.
G&B Open Summit 2022, il sindaco Gualtieri: “La rivoluzione di Roma, capitale sostenibile”
Nove città italiane, fra le quali c’è anche Roma, si sono candidate per azzerare le emissioni entro il 2030 nell’ambito del progetto Mission for Climate-Neutral and Smart Cities dell’Unione europea. Ma un rapporto del ministero delle Infrastrutture sostiene che la situazione attuale è molto distante da questo obiettivo.
“La nostra candidatura è stata accettata in virtù della bontà del piano presentato. Naturalmente sappiamo che si tratta di una meta ambiziosa. L’essere capofila sull’abbattimento delle emissioni richiede trasformazioni profonde. Faccio degli esempi concreti: dobbiamo realizzare in modo diffuso le comunità energetiche e per questo abbiamo già individuato trecento scuole, una delle prime si trova Corviale ad esempio. Il trasporto pubblico poi deve essere potenziato, quindi nuove stazioni, linee dei tram, servizi legati alla mobilità, per i quali però servono investimenti da parte del governo centrale. Stiamo ragionando con gli altri sindaci della rete C40 di misure per disincentivare l’uso delle auto private cominciando dalle zone a basse emissioni che già si vedono a Londra e dal tassare i veicoli più inquinanti. Misure che devono andare in parallelo con il potenziamento del trasporto pubblico, la riduzione del suo costo e la gratuità per alcune fasce di reddito”.
Dove si vedranno i primi cambiamenti concreti?
“Gli ambiti sono tanti e si stanno muovendo in parallelo. Per il trasporto pubblico ad esempio i cittadini vedranno nuove tranvie e metropolitane, oltre al miglioramento delle linee esistenti e ad un’integrazione fra tutte le possibilità di trasporto sostenibile nel giro di alcuni anni. Senza dimenticare la riorganizzazione dei servizi di sharing, dalle bici ai monopattini fino alle auto”.
Però avete ridotto sia il numero di monopattini sia delle bici elettriche.
“Le abbiamo ridotte perché c’era un eccesso di mezzi e tutti presenti in centro. È stato imposto come condizione per vincere il bando per operare in città che siano disponibili nei vari quartieri perché non devono essere un mezzo di svago ma di trasporto. Ma su altre soluzioni serve tempo. La manutenzione delle linee della metropolitana per citare un caso era inesistente. Rimetterla in piedi significa avviare le gare, acquistare nuovi vagoni, restaurare le stazioni. Un’operazione gigantesca e necessaria, altrimenti dovremmo chiudere direttamente la metropolitana”.
Come sarà la città da 15 minuti a Roma?
“Partiamo dal principio che bisogna portare i servizi ai cittadini, in prossimità di dove vivono, così che abbiano la libertà di muoversi quando vogliono e non perché sono costretti a farlo. Dunque avere nei quartieri le scuole, le biblioteche, i centri sportivi, i parchi, le aree giochi. È una trasformazione profonda di Roma che naturalmente per essere portata a termine richiederà alcuni anni. Ma stiamo già lavorando per portare molti servizi sul territorio entro questa legislatura. Abbiamo adottato il modulo che ha al centro la scuola, avviando quindici progetti, uno per municipio. Ecco perché abbiamo ridotto ad esempio le tariffe degli asili nido, aumentato la capienza e stiamo lavorando per allungare l’orario. Siamo in sintonia con la rete di metropoli C40. Ora si tratta di fare, di accelerare e di dimostrare concretezza”.
Cosa invidia alle altre città e cosa Roma potrebbe insegnare?
“Ci sono città che hanno una capacità invidiabile di agire in tempi brevi, ma Roma ha anche lei dei punti di forza. Il nostro sistema delle scuole e tanti spazi verdi che altre città stanno tentando di creare. Abbiamo anche il progetto di piantare un milione di alberi e ci invidiano che a Roma esiste un’agricoltura e degli orti urbani, i quali hanno enormi potenzialità proprio nella logica della città da 15 minuti. Infine il connubio tra ambiente, cultura e storia: un modello per le metropoli del post pandemia”.
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[email protected] (Redazione di Green and Blue) , 2022-12-15 07:29:21 ,
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Il post dal titolo: “A Roma comunità energetiche in trecento scuole” scitto da [email protected] (Redazione di Green and Blue) il 2022-12-15 07:29:21 , è apparso sul quotidiano online Repubblica.it > Green and blue