Una sfida tutta interna al centrodestra (al governo della città da venti anni), con un outsider “civico”, sostenuto da un “campo largo” di centrosinistra, pronto ad approfittarne per arrivare al ballottaggio. Sono questi gli ingredienti essenziali della competizione elettorale a Verona per le amministrative del 12 giugno.
Centrodestra diviso tra Sboarina e Tosi
I candidati “forti” che si contendono la poltrona di sindaco sono tre. Il centrodestra è scosso da una guerra intestina. Forza Italia sostiene l’ex sindaco ed ex leghista Flavio Tosi (appoggiato da nove liste, tra queste Italia viva), mentre FdI e Lega, puntano alla rielezione del primo cittadino uscente Federico Sboarina (sostenuto da sei liste), eletto nelle fila della Lega e approdato un anno fa in Fratelli d’Italia.
L’outsider Tommasi
Il ritorno di Tosi è un fattore di disturbo molto temuto dal centrodestra, che può favorire indirettamente l’outsider, Damiano Tommasi (sei liste a sostegno). Ex centrocampista del Verona e della Roma, già presidente del sindacato calciatori, Tommasi tenta l’impresa sostenuto dal centrosinistra “largo” in un asse che ha unito Pd e M5S. E in questo caso persino Azione di Carlo Calenda. Lo fa rivendicando il suo profilo civico, senza tessere di partito, tanto da disertare le uscite in pubblico con Letta e Conte quando i due leader hanno fatto tappa in città. Il suo obiettivo è arrivare al ballottaggio in testa. E questo, in una città storicamente di centrodestra, sarebbe già un ottimo risultato. Del resto la sfida al secondo turno, dicono i sondaggi, sarebbe apertissima.
Pronostici aperti
Si stima infatti che il peso attuale dei tre candidati sia tra il 28% e il 35%. Tutti e tre sotto il 40. La chiave della partita già si sa: bisogna capire chi va al ballottagio e con chi. Dopodiché, davvero, può succedere di tutto.
La faida nel centrodestra scaligero
La partita che si gioca a Verona è resa più complicata dai risvolti personali che si intrecciano con le decisioni maturate sul territorio. Quando dal 2007 al 2012 Tosi fece il suo primo mandato da sindaco, Sboarina era il suo assessore allo sport. Anni dopo tra i due sono volati gli stracci, quando nel 2017 Sboarina venne eletto primo cittadino dopo avere sconfitto al ballottaggio Patrizia Bisinella, ovvero la moglie di Tosi, che ora vuole “riprendersi” la città.