Abbiamo pochi ebook accessibili per tutti. A meno di un anno dall’entrata in vigore dell’European Accessibility Act, che dal 28 giugno 2025 obbligherà editori e distributori digitali a garantire l’accessibilità dei loro prodotti, solo il 37,4% degli editori che producono ebook ha già adottato pratiche per conformarsi alla normativa. Questo è quanto emerge da un’indagine condotta dal progetto Apace, coordinato dalla Fondazione LIA e cofinanziato dalla Commissione Europea, che ha analizzato il livello di preparazione dell’industria editoriale in 17 Paesi europei.
Consapevolezza, ma pochi passi concreti
Secondo l’indagine, la consapevolezza dell’imminente impatto dell’European Accessibility Act è elevata: oltre il 70% degli editori europei è consapevole delle implicazioni della normativa. Soltanto una minoranza ha già messo in atto strategie concrete per produrre e-book accessibili. A questo si aggiunge che un ulteriore 37,4% degli editori ha pianificato di adeguarsi entro la fine del 2024, segnalando comunque un ritardo nella preparazione generale del settore.
È interessante comunque notare come il 52% delle microimprese, pur essendo esentate dagli obblighi della direttiva, riconosca l’importanza dell’accessibilità e una su tre abbia già iniziato a produrre contenuti accessibili.
Ostacoli finanziari e mancanza di formazione
Tra i principali ostacoli segnalati dagli editori ci sono mancanza di budget e una formazione adeguata. Infatti, il 62,4% degli intervistati non ha ancora stanziato fondi specifici per conformarsi alla direttiva, mentre solo il 17,3% prevede di farlo entro il 2025. Inoltre, il 93% degli editori non ha avuto accesso a fondi pubblici nazionali o europei che possano supportare la formazione e gli investimenti necessari per l’adeguamento.
Le competenze interne al settore editoriale risultano ancora limitate: solo un terzo degli editori ha nominato un responsabile dell’accessibilità, e la creazione di pubblicazioni “born accessible” (progettate già accessibili) è un processo che coinvolge spesso fornitori esterni. La necessità di aggiornare i processi produttivi è particolarmente urgente, con richieste di supporto per la produzione di ebook in formati accessibili come l’EPUB 3 e per l’integrazione di metadati di accessibilità.
Una risposta collaborativa
Nonostante queste difficoltà, ci sono segnali positivi. L’industria editoriale ha iniziato a collaborare intensamente con organizzazioni che supportano le persone con disabilità visive, e progetti come APACE stanno accelerando l’adozione di pratiche accessibili. Cristina Mussinelli, Segretario generale della Fondazione LIA, ha sottolineato l’importanza di “uno sforzo congiunto per arrivare pronti a giugno 2025, e garantire pubblicazioni veramente accessibili per tutti”. Tuttavia, ha evidenziato anche la carenza di software adeguati per la produzione di e-book accessibili, nodo decisivo per il settore.
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di www.wired.it 2024-10-04 10:32:50 ,